Probabile rialzo delle stime sulla crescita globale che il Fondo monetario diffonderà la prossima settimana. Lagarde: non sprechiamo una buona ripresa: servono riforme per una crescita sostenibile e inclusiva, e più investimenti in istruzione, così il prossimo Mark Zuckerberg sarà donna e nascerà nei Paesi emergenti
«La ripresa attesa a lungo sta mettendo radici. La prossima settimana pubblicheremo una previsione aggiornata prima del nostro Meeting annuale, e molto probabilmente sarà ancora più ottimistica», ha sostenuto Lagarde. A luglio l’Fmi si attendeva una crescita del 3,5% a livello globale per quest’anno e del 3,6% per il 2018. Secondo Lagarde, misurato dal Pil, quasi il 75% del mondo sta vivendo una ripresa. Si tratta dell’accelerazione più ampia dall’inizio del decennio scorso. Questo significa più posti di lavoro e migliori standard di vita in molti posti nel mondo», ha detto. «Un’accelerazione ciclica negli investimenti e nel commercio nelle economie avanzate – specialmente in Europa e Giappone – ha portato a una crescita migliore delle stime», ha continuato prevedendo per gli Usa una crescita che nell’anno in corso e nel cprossimo sarà «probabilmente sopra la media». I mercati emergenti asiatici – capitanati da Cina e India – «sono rimasti forti». A livello globale, «la stabilità finanziaria sta migliorando, grazie a un sistema bancario più stabile e a un miglioramento della fiducia nei mercati». Lagarde ha però avvertito: «Stiamo osservando degli sprazzi di sole, ma il celo non è ancora sereno». E le minacce all’orizzonte non mancano a cominciare dagli «alti livelli di debito in molte nazioni, dalla rapida espansione del credito in Cina e dai rischi eccessivi nei mercati finanziari.
Lagarde ha quindi spronato i Paesi ad approfittare del momento economico positivo («non dovremmo sprecare una buona ripresa»), per intraprendere quelle riforme necessarie, ad esempio investire in istruzione, ricerca e sviluppo, così come nelle infrastrutture per aumentare la produttività e stimolare una crescita inclusiva. «La strada migliore è di affrontare questo momento come un’opportunità per fare cambiamenti che permetteranno la prosperità nel lungo termine. Non è solo la cosa giusta da fare. Ora è il momento giusto per farla». Secondo Lagarde, i Paesi devono investire di più nell’istruzione e in una crescita inclusiva: perché è vero che «13 anni fa, su questo campus, un giovane uomo ha inventato un social media che ha connesso il mondo (Facebook, ndr). Ma il prossimo Mark Zuckerberg non deve venire da Harvard. Con i giusti investimenti nell’istruzione, lei (pronome personale usato volutamente al femminile) può arrivare dalla parte a Sud di Chicago, dallo Sri Lanka o dal Senegal», ha detto.
Lagarde ha poi ribadito che le politiche protezionistiche «sono controproducenti» anche se «si possono certamente fare passi per migliorare il sistema, aumentare la trasparenza e fare in modo che il commercio funzioni per tutti».
Giuliana Ferraino, Corriere della Sera