Spauracchio shutdown in caso di mancato innalzamento del tetto del debito da parte del Congresso Usa entro il prossimo 29 settembre. S&P stima impatti catastrofici su economia
S&P lancia l’alert shutdown per gli Stati Uniti. Tra meno di un mese è prevista la scadenza entro cui il Congresso statunitense dovrà approvare l’innalzamento del tetto del debito al fine di evitare lo scatto dello shutdown con chiusura delle attività di governo. E’ un’eventualità poco probabile, ma che rappresenta un serio rischio per l’economia usa e la stabilità dei mercati, che potrebbero andare sotto pressione con l’avvicinarsi di tale scadenza.
Rischio 0,2% di Pil in meno ogni settimana
L’aumento del tetto del debito, da approvare entro il 29 settembre, è necessario per permettere al Tesoro USA di finanziare le spese governative. Il tetto del debito era stato già raggiunto a marzo di quest’anno, ma il Dipartimento del Tesoro ha sfruttato le misure straordinarie per comprare tempo e rinviare la scadenza di sei mesi.
Possibili ricadute su Treasury
“Negli ultimi anni la questione del tetto del debito è stata sempre più usata dai falchi fiscali per costringere il Congresso a effettuare dei tagli alla spesa”, rimarcano gli esperti di Credit Suisse che comunque si attendono che il Congresso aumenti il tetto del debito senza grossi problemi nonostante l’opposizione da parte delle frange più conservatrici del Partito Repubblicano. Se le tensioni dovessero aumentare con l’avvicinarsi della scadenza del tetto del debito, Credit Suisse stima “un appiattimento della curva dei Treasury USA guidato da rendimenti inferiori in corrispondenza della pancia della curva e del tratto lungo (5–10 anni) sui flussi safe-haven, oltre che dal timore che uno shutdown del governo possa avere un impatto negativo sull’economia”.