Forza Italia e 5 Stelle contro l’atto della giunta guidata dal governatore che stabilisce aumenti ai direttori generali fino a 155 mila euro di stipendio annuo
Il governatore De Luca aumenta gli stipendi ai manager della sanità – fino a circa trentamila euro lordi annui l’incremento – e scoppia una bufera politica. Sollevano il caso i consiglieri regionali di Forza Italia, i quali puntano il dito contro la delibera di giunta numero 520 del I agosto 2017, pubblicata il 14 agosto. Enuncia, quest’ultima, che «la sanità campana, per le rilevanti sfide future e gli impegnativi processi riorganizzativi in corso, deve poter contare su una classe dirigenziale qualificata, motivata e adeguatamente remunerata,ove ne ricorrano le condizioni». Prosegue: «A tal fine occorre adeguare il trattamento economico dei Direttori Generali agli obiettivi e alle responsabilità connesse all’espletamento delle funzioni». Sancisce, dunque, che i manager guadagnino stipendi lordi compresi tra 154.937 euro (Asl Napoli centro, Asl Salerno, ospedale dei Colli, ospedale Ruggi, Cardarelli) e 145.000 euro (i Direttori Generali delle aziende ospedaliere di III fascia, che sono l’azienda ospedaliera universitaria Vanvitelli e l’ospedale Rummo di Benevento). Il provvedimento è motivato anche dalla constatazione che «allo stato attuale risulta che in Regione Campania i Direttori Generali delle Aziende Sanitarie ricevono un compenso annuo inferiore a quello delle apicalità mediche che coordinano, con particolare riferimento a quelle di dipartimento, e tale situazione ha generato nel corso degli anni numerosi contenziosi legali ancora in corso di definizione non solo per l’aspetto meramente economico, ma anche di immagine legata al prestigio del ruolo e, soprattutto, al riconoscimento dei diversi livelli di responsabilità».
Sono in arrivo più soldi, dunque, per i manager della sanità campana, nonostante una legge nazionale, la 133 del 2008, all’articolo 1 abbia imposto il taglio dello stipendio del 20% rispetto al tetto per i Direttori Generali che un’altra norma nazionale, nel 2001, aveva posto a quota 154.000 euro lordi all’anno. I più pagati tra i manager, dunque, secondo la norma nazionale del 2008 non potrebbero incassare una cifra superiore a circa 124.000 euro lordi. De Luca, però, ora porta il tetto a 154.000 e spiccioli. Come? Grazie ad un comma, poche righe nascoste in un articolo della legge taglia stipendi del 2008. Il quale, in alternativa alla riduzione del 20% dei compensi ai manager sanitari, offre alle Regioni la possibilità di «applicare forme di partecipazione alla spesa sanitaria dei cittadini di effetto finanziario equivalente». Poiché tale compartecipazione è stata adottata dalla Campania, ecco che spuntano – grazie ai prelievi sugli assistiti – i soldi per aumentare i compensi ai Direttori Generali.