Ricavi giù dell’1,7%. Pubblicità sui periodici italiani a +7%
Mondadori torna in utile a conclusione del primo semestre 2017, segnando un +4,4 milioni di euro rispetto ai -3,8 milioni registrati al 30 giugno 2016. E per la seconda parte dell’anno la casa editrice presieduta da Marina Berlusconi e guidata dall’a.d. Ernesto Mauri conferma «la stima rispetto al 2016 pro-forma (ossia ricavi inclusi Rizzoli Libri e Banzai Media intorno a 1,3 miliardi ed ebitda adjusted per circa 100 milioni) di ricavi sostanzialmente stabili, un ebitda adjusted in crescita «high-single digit», con un conseguente miglioramento della redditività percentuale, e di un significativo incremento dell’utile netto, pari a circa il 30%». Bene anche la previsione sull’indebitamento finanziario netto, atteso in riduzione rispetto al 31 dicembre scorso. In particolare, per quel che riguarda il consolidamento di Rizzoli Libri, il prezzo dell’acquisizione finalizzata ad aprile 2016 è stato ritoccato al ribasso per 2 milioni di euro (totale: 125,1 mln) mentre rimane inalterata la previsione, in favore di Rcs, di un earn-out per un massimo di 2,5 milioni di euro, condizionato al conseguimento nel 2017 di risultati prefissati. Ma soprattutto Rizzoli Libri influenza i conti Mondadori perché consolidato nel secondo trimestre 2016 e perché ha una stagionalità negativa, nel primo trimestre di quest’anno, causata dal segmento education, a sua volta gravato da costi promozionali e ricavi posticipati. A livello di ebitda consolidato, comunque, il risultato è in miglioramento del 21,2% a quota 27,3 milioni di euro. Motivo: il «contributo positivo di plusvalenze derivanti dalle cessioni di alcuni asset avvenute nel secondo trimestre dell’esercizio (4,2 milioni di euro derivante dalla cessione di un immobile nell’area corporate & shared services e 4,3 milioni di euro dalla cessione di NaturaBuy nell’area periodici Francia)», hanno precisato da Segrate, vicino Milano. L’ebit del gruppo lombardo, invece, è di 11,2 milioni di euro (+33%), con ammortamenti e svalutazioni per 16 milioni (+2 mln sul 2016), tra l’altro «per l’impatto dell’ammortamento delle attività immateriali di Banzai Media (1,2 milioni di euro) nonché degli oneri capitalizzati del business scolastico di Rizzoli Libri (2 milioni di euro di cui 1,1 milioni di euro nel primo trimestre)». Il dettaglio dei costi mostra infine quelli fissi di struttura su del 6%, quelli del personale su di un più contenuto 1,6%. La posizione finanziaria netta è a -284,4 mln rispetto ai -374,8 mln del 30 giugno 2016 e ai -263,6 mln di fine 2016. A monte del conto economico, invece, i ricavi complessivi calano dell’1,7% pari a 553 milioni di euro, contrazione dovuta in parte ai risultati dei periodici e in parte, per esempio, al fatturato dell’elettronica di consumo nell’offerta delle librerie Mondadori. A proposito delle singole aree di business, i periodici italiani muovono un business da 148,1 milioni di euro (-7,9%), con quelli da vendita a -8,2% e quelli pubblicitari a +7%. L’ebitda sale sulla soglia degli 11,7 milioni di euro, dai precedenti 10 milioni. Sempre per i periodici, ma in Francia, il fatturato è di 148,1 milioni di euro, in calo del 7,6%. Le vendite flettono del 4,5%, la raccolta pubblicitaria del 17,4%. L’ebitda è di 15,7 milioni, in crescita del 10%. Sul fronte dei libri (compresa Rizzoli Libri), con una quota di mercato complessiva al 28,1%, i ricavi sono stati pari a 187,9 milioni di euro, al rialzo del 10,4%. L’ebitda si attesta sui 5,6 milioni di euro, contro i 9,1 dei primi sei mesi del 2016. Infine nel network retail delle librerie, il fatturato sfiora gli 85 milioni di euro (-4%). L’ebitda è negativo per 5 milioni (il dato era a -3,1 milioni nello stesso periodo dell’anno scorso). Peggioramento dovuto tra l’altro, per 1,5 milioni di euro, a oneri di ristrutturazioni. Ieri il titolo Mondadori ha chiuso la giornata in Borsa a -0,23% a 1,746 euro.
Marco A. Capisani, Italia Oggi