Nuove nomine nella struttura della casa editrice che fa capo a Massimo Turchetta. Rossi per la narrativa italiana, alla varia c’è Biancardi
Il gruppo Mondadori riorganizza Rizzoli Libri all’interno della divisione trade di Segrate, che fa capo a Enrico Selva Coddè. La nuova struttura di Rizzoli Libri, precisamente Rizzoli trade e publishing and rights development sotto la guida di Massimo Turchetta, vedrà Michele Rossi alla narrativa italiana e Rossella Biancardi alla varia. Poi, si aggiunge alla squadra Manuela Galbiati cui viene affidata la saggistica. C’è poi la narrativa straniera che verrà coperta da Stefano Magagnoli mentre Federica Magro, già a capo di Bur, vintage e del digital publishing, assume anche la responsabilità della narrativa young adult di Rizzoli e Fabbri editori, della varia Fabbri ed Etas. A Luisa Colicchio, responsabile della comunicazione, è affidata infine la gestione dell’ufficio stampa e dell’ufficio eventi delle case editrici Rizzoli, Bur, Fabbri editori. Alla base della riorganizzazione, hanno fatto sapere dalla stessa casa editrice guidata dall’a.d. Ernesto Mauri e presieduta da Marina Berlusconi, la decisione di «dare continuità al grande lavoro svolto negli ultimi anni dalle case editrici Rizzoli, Bur e Fabbri Editori», volendo inoltre «premiare il team di professionisti maturati all’interno di Rizzoli Libri, ai quali viene affidata la responsabilità diretta sui settori strategici di propria competenza». Invece, il funzionamento della nuova struttura poggia sulla decisione che «i responsabili delle diverse aree in cui sono organizzate Rizzoli, Bur e Fabbri Editori riportino direttamente a Turchetta». La riorganizzazione arriva dopo che Mondadori ha comprato a metà aprile scorso Rcs Libri dal gruppo milanese del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport, allora guidata dall’a.d. Pietro Scott Jovane. Acquisizione con un controvalore pari a 127 milioni di euro che non solo ha generato una serie di polemiche per la concentrazione conseguente del mercato ma soprattutto ha portato all’intervento dell’Antitrust, che ha finito per imporre la cessione di alcuni marchi come Bompiani e Marsilio. Il primo è andato a Giunti nel settembre del 2016, la partecipazione quasi totalitaria nel secondo è stata venduta a Cesare De Michelis, storico patron della casa editrice. Prima di Bompiani e Marsilio, peraltro, da Rcs Libri si era già staccato Adelphi che è rientrata completamente sotto la proprietà di Roberto Calasso, fondatore e socio di minoranza dell’editrice, avendo esercitato l’opzione di prelazione sulla quota di maggioranza messa sul mercato, così come previsto nei caso di cambio di proprietà.
Marco Livi, Italia Oggi