Domani 5 luglio alcune associazioni (tra cui anche di consumatori) scendono in piazza per fermare il trattato di libero scambio tra UE e Canada che -secondo loro- “per la prima volta nella storia dell’Unione accorda a livello internazionale esplicitamente il via libera alle imitazioni dei prodotti italiani piu’ tipici che saranno smascherati nell’occasione ma che spalanca anche le porte all’invasione di grano duro e a ingenti quantitativi di carne a dazio zero”. A questa motivazione ufficialmente diffusa dal principale animatore di questa opposizione, la Coldiretti, se ne aggiungono molteplici e di diverso approccio: politico, ambientale ed istituzionale., per la cui conoscenza rimandiamo ai singoli siti di ogni specifica associazione per informarsi: Coldiretti, Cgil, Arci, Adusbef, Movimento Consumatori, Legambiente, Greenpeace, Slow Food International, Federconsumatori, Acli Terra e Fair Watch.
Noi siamo qui per ricordare, invece, l’opportunita’, l’utilita’ e la necessarieta’ che l’Italia ratifichi il CETA, senza il quale le prospettive economiche e politiche del nostro e degli altri Paesi dell’Unione, sarebbero inchiodate ad un’economia marginale, di secondo piano, di minore qualita’ e piu’ costosa per tutti gli attori: produttori e consumatori.
In proposito abbiamo gia’ pubblicato da tempo sul nostro web una disanima articolata che risponde a tutte le specifiche contestazioni e perplessita’, e sul fatto che si tratta di un processo inarrestabile (1). Tutto perfettibile, per carita’, ma crediamo che lo possa essere solo in una dinamica di collaborazione gia’ avviata, non dovendo ogni volta ripartire da capo per delineare i minimi comuni denominatori degli accordi di questo tipo… situazione che di fatto bloccherebbe l’esistente e il futuribile.
Ricordiamo qui a grandi linee gli innegabili vantaggi che, oltre che economici, sono anche politici, visto che si tratta di un accordo con uno dei Paesi, il Canada, piu’ avanzati al mondo riguardo a democrazia e liberta’ civili ed economiche, punto di riferimento non solo per l’Ue ma per tutti gli altri Paesi al mondo; uno dei Paesi, e’ bene ricordarlo, che hanno saputo sporcarsi le mani quando, durante il secondo conflitto mondiale del secolo scorso, sono venuti a liberarci dal giogo nazi-fascista.
Vediamo questi aspetti:
– valorizzazione della democrazia economica: http://avvertenze.aduc.it/statiunitideuropa/nel+cuore+ceta+accordo+ue+canada+tribunali_25108.php
– valorizzazione ed estensione della nostra agricoltura, in entrata e in uscita dai nostri confini: http://avvertenze.aduc.it/statiunitideuropa/nel+cuore+ceta+accordo+ue+canada+agricoltura_25112.php
– salvaguardia di ambiente e clima: http://avvertenze.aduc.it/statiunitideuropa/nel+cuore+ceta+accordo+ue+canada+ceta+clima+si_25121.php
– valorizzazione dei reciproci sistemi democratici: http://www.aduc.it/articolo/nel+cuore+ceta+accordo+ue+canada+democrazia+europea_25122.php
– migliorie dei servizi pubblici: http://www.aduc.it/articolo/nel+cuore+ceta+accordo+ue+canada+servizi+pubblici_25123.php
1 – https://www.aduc.it/articolo/nel+cuore+ceta+accordo+ue+canada+ceta+inarrestabile_25128.php
Vincenzo Donvito, presidente Aduc