Vuole concentrarsi sulle proprie attività in Piaggio. Le dimissioni dal consiglio verranno ufficializzate domani al board della compagnia. Fu uno dei capitani coraggiosi chiamato da Silvio Berlusconi nel 2008 per salvare l’azienda
Roberto Colaninno ha annunciato ai vertici di Alitalia di voler uscire dalla governance della compagnia aerea. Lo riferisce una fonte a conoscenza del dossier spiegando che «Colaninno vuole concentrarsi sulle proprie attività in Piaggio e che le dimissioni dal consiglio verranno ufficializzate domani al cda della compagnia». Domani il consiglio dovrebbe anche discutere le valutazioni degli advisor sul piano industriale messo a punto dall’ amministratore delegato Cramer Ball. Piano industriale le cui linee di massima sono state illustrate a sindacati e governo per ottenere un via libera a tagli di costi e personale nel tentativo di dare una nuova fisionomia alla gestione, in forte perdita, della compagnia aerea. Non si sa se arriverà l’approvazione del nuovo piano.
Il governo a gennaio, nel corso di un incontro con l’azienda, aveva richiesto un piano dettagliato e approvato dai soci in tre settimane, prima di avviare una discussione su eventuali misure di riduzioni personale. Lunedì è previsto un nuovo confronto, ma solo fra governo e sindacati, dopo la rottura delle trattative, decisa dalle organizzazioni dei lavoratori, sul rinnovo del contratto di lavoro. L’imprenditore mantovano è stato uno dei “capitani coraggiosi” chiamati da Silvio Berlusconi nel 2008 per salvare la compagnia aerea dalle mani dei francesi di Air France-Klm e dal fallimento attraverso la Cai di cui Immsi, società di Colaninno, era uno dei principali azionisti. L’operazione è riuscita a metà. Alitalia, sia pure fra mille difficoltà gestionali, vola ancora e i francesi sono praticamente usciti dalla compagine societaria, ma Colaninno ci ha investito circa 100 milioni in gran parte assorbiti dalle perdite della compagnia aerea. Nel 2008 Immsi è stato tra i fondatori di Cai – Compagnia aerea italiana, la società che ha acquisito le compagnie aeree Alitalia e Air One. Oggi i soci italiani, principalmente UniCredit e Intesa Sanpaolo posseggono il 51% di Alitalia, l’altro 49% è in mano agli emiratini di Etihad.
di Fabio Savelli, Il Corriere della Sera