di Cesare Lanza
Scommettiamo che Donald Trump, nonostante le continue critiche, sarà un buon presidente ? Sono stato tra i pochissimi a prevedere il suo successo su Hillary Clinton, e poi sostenere che non c’era niente da temere se fosse diventato il successore di Barack Obama alla Casa Bianca. Perché non mi piacciono i pregiudizi. E molte chiacchiere televisive, di certi giornali e dei salotti mi fanno venire l’orticaria. C’è un antidoto: ragionare con la propria testa. E così mi permetto di ricordare che fu Bill Clinton ad autorizzare il muro, ma nessuno ne parla: più semplice e chic parlar male di mister Trump. E poi è quantificabile l’ostilità verso il neopresidente? Mi ha scritto il mio amico Mauro Maria Romano della Porta Rodiani Carrara Raffo (non sorridete, è un suo vezzo innocente fregiarsi di uno dei cognomi più lunghi nel mondo): «Supponiamo che negli Usa stiano protestando mezzo milione di persone (esagero). Essendo gli abitanti 300 milioni (di più, ma mi limito), in piazza è invero un seicentesimo della popolazione. Quanto, in proporzione? Ridicolo!». A me piace un leader politico che tenta di fronteggiare con iniziative concrete migrazioni e terrorismo. Mi piacerebbe anche in Italia un leader così. Quanto ai pregiudizi verso Trump, vi consiglio un pamphlet segnalatomi da Daniele Capezzone: A Trump romance. Cronaca di un’elezione mai annunciata di Federico Cartelli. Leggetelo: c’è da divertirsi. L’elezione americana dimostra che sono crollate certe tradizionali influenze da parte di mass media supponenti, colti opinionisti, frettolosi sondaggisti, élite. La gente fiuta gli imbrogli e ha fiducia nei cambiamenti, in progetti persuasivi.
Cesare Lanza, La Verità