Nuova strategia di Trenitalia a partire da febbraio (abbonamenti in vendita dal 17 gennaio): si pagherà di meno negli orari non di punta. Ma i pendolari protestano: «Sulla Torino-Milano l’abbonamento libero costerà 119 euro in più, con un balzo del 35%»
Per Trenitalia, i pendolari potranno ammortizzare con l’abbonamento mensile i viaggi di un intero mese in una sola settimana. Per i pendolari «definirla una stangata è fare un complimento». Di certo ci sono due cose: che gli abbonamenti mensili per l’Alta Velocità restano (nei mesi scorsi anche Trenitalia, dopo la mossa di Italo di annullare gli abbonamenti AV, ci aveva pensato) e che saranno diversificati, per orari e prezzo, in quattro versioni.
Le quattro tipologie
«I clienti delle Frecce AV — si legge nella nota di Trenitalia — potranno ancora contare, da febbraio, su un abbonamento mensile che l’azienda venderà, senza alcun corrispettivo pubblico, ad un valore equivalente a quello di 8, o al massimo 14, biglietti di corsa semplice, all’attuale prezzo base. Insomma, in una settimana ammortizzeranno il costo dei viaggi di un intero mese. Le quattro differenti tipologie di abbonamento, disponibili e acquistabili dal 17 gennaio, avranno un costo decrescente in base all’ampiezza delle fasce orarie e ai giorni della settimana in cui il cliente intenderà farne uso». Le quattro tipologie sono le seguenti: abbonamento AV valido tutti i giorni, per tutto il giorno; abbonamento AV valido tutti i giorni della settimana per treni in partenza nella fascia oraria 9- 17; abbonamento AV valido per viaggi dal lunedì al venerdì in tutte le fasce orarie; abbonamento AV valido per viaggi dal lunedì al venerdì per treni in partenza nella fascia oraria 9-17.
«Stangata del 35%»
Ed è in questa diversificazione di abbonamenti, secondo il Comitato pendolari AV To-Mi, che si nascondono gli aumenti. «A giugno 2015 gli abbonamenti della Torino-Milano erano già passati da 295 a 340 euro. Adesso — spiegano dal Comitato pendolari — quello stesso abbonamento di seconda classe valido per tutti i giorni passa a 459 euro, 119 euro e il 35% in più». Nel caso di abbonamento per ogni ora dal lunedì al venerdì, l’importo si ferma a 408 euro, 68 euro (e il 20%) in più. Per poter risparmiare occorre prendere l’abbonamento per la fascia oraria 9-17, quella che esclude l’ora di punta dei pendolari: 323 euro per l’intera settimana e 289 euro dal lunedì al venerdì.
Le altre novità
Sulle altre tratte le variazioni di prezzo sono le seguenti: sulla Roma-Napoli si passa dai 356 euro del mese scorso ai 481 per l’orario completo per 7 giorni ai 427 dal lunedì al venerdì; sulla Bologna-Firenze dai 224 euro del mese scorso ai 302 per l’orario completo per 7 giorni ai 269 dal lunedì al venerdì; sulla Milano-Bologna dai 417 euro del mese scorso ai 563 per l’orario completo per 7 giorni ai 500 dal lunedì al venerdì; sulla Firenze-Roma dai 386 euro del mese scorso ai 521 per l’orario completo per 7 giorni ai 463 dal lunedì al venerdì; sulla Milano-Firenze dai 529 euro del mese scorso ai 714 per l’orario completo per 7 giorni ai 635 dal lunedì al venerdì; sulla Milano-Reggio Emilia dai 264 euro del mese scorso ai 356 per l’orario completo per 7 giorni ai 317 dal lunedì al venerdì; sulla Roma-Caserta dai 275 euro del mese scorso ai 371 per l’orario completo per 7 giorni ai 330 dal lunedì al venerdì. «Abbiamo mantenuto — ha spiegato Barbara Morgante, amministratore delegato di Trenitalia — quanto avevamo anticipato in tutte le sedi, anche istituzionali, confermando gli abbonamenti AV. Li abbiamo però differenziati in quattro diverse tipologie, anche per venire incontro alle diverse esigenze di quanti li utilizzano e degli altri clienti non abbonati: l’obiettivo è offrire un servizio migliore a tutti. Ricordo che l’abbonamento non può contare su contributi pubblici e deve contribuire alla sostenibilità economica del servizio offerto».
di Michelangelo Borrillo, il Corriere della Sera