Se la concentrazione di Pm10 dovesse aumentare nel mirino anche gli Euro diesel 4
Continua il blocco dei diesel Euro 3. Anche oggi, tredicesima giornata consecutiva di sforamento del limite di 50 microgrammi per metro cubo di Pm10, i veicoli più inquinanti non potranno circolare. E le previsioni sulla concentrazione di polveri sottili nell’aria di Torino non fanno ben sperare nemmeno per domani. E infatti lo stop proseguirà.
I limiti e gli orari sono quelli previsti dall’ordinanza firmata a metà dicembre dalla sindaca Chiara Appendino e tornata in vigore il 28 dicembre, allo scattare del settimo giorno di sforamento. I veicoli diesel Euro 3 destinati al trasporto delle persone non potranno circolare dalle 8 alle 19 mentre quelli dedicati al trasporto merci dovranno fermarsi dalle 8,30 alle 14 e dalle 16 alle 19. Come sempre, restano valide le stesse restrizioni orarie per tutti gli Euro 0 e per i diesel Euro 1 e 2. Il fermo dei diesel Euro 3 dura 11 ore. E gli automobilisti che non rispettano il divieto rischiano una multa di 163 euro.
Il giorno di Capodanno, a Torino e nei comuni della prima cintura, le centraline dell’Arpa hanno registrato una concentrazione di pm10 pari a 127 microgrammi per metro cubo. Si tratta del picco massimo raggiunto finora. A Santo Stefano si erano toccati i 110 microgrammi e il giorno di Natale i 94. Sempre al di sopra del livello di guardia. Stando alle previsioni dell’agenzia regionale per la protezione ambientale, il livello di polveri sottili tra oggi e domani resterà al di sopra dei limiti di legge, passando dagli attuali 98 ai 85 microgrammi per metro cubo.
Se la situazione, anziché migliorare, dovesse peggiorare allora scatterebbero misure più severe, rispetto al blocco dei diesel Euro 3: il blocco dei diesel Euro 4, allo scattare dell’allarme “arancio”, dopo tre giorni consecutivi di concentrazioni superiori ai 100 microgrammi; il blocco totale della circolazione privata con il colore “rosso vivo”, nel caso si dovesse registrare una concentrazione di pm10 sopra i 180 microgrammi per metro cubo.
di Gabriele Guccione, La Repubblica