La società di trasporti lombarda non ha intenzione di cedere il 50% di Trenord. Ipo dell’Alta velocità nel secondo semestre del 2017
Le Ferrovie dello stato vogliono rilevare l’intera Trenord, ma la holding della società dei trasporti lombarda dice no e si limita a voler discutere di investimenti: è il succo del botta e risposta andato in scena tra l’a.d. di Fs, Renato Mazzoncini, e il presidente di Ferrovie Nord Milano, Andrea Gibelli.
«Sicuramente apriremo il tavolo», ha annunciato Mazzoncini, riferendosi all’acquisizione dell’altro 50% di Trenord detenuto da Fnmi attraverso la regione Lombardia. «Abbiamo proposto di rilevare la maggioranza di Trenord per spingere sugli investimenti in Lombardia.
Con diverse regioni stiamo chiudendo progetti di investimento. Per esempio, in Toscana e in Veneto abbiamo proposto investimenti rispettivamente di 600 e 400 milioni di euro. Su questo confermo il nostro impegno a investire in Lombardia. Con Maroni (il governatore lombardo, ndr) abbiamo già parlato. C’è un allineamento della visione generale. Fs ha più capacità di investire, mentre la regione deve concentrarsi sul ruolo di regolatore. Apriremo questo tavolo di discussione sicuramente».
Il progetto non piace però al numero uno di Ferrovie Nord, Andrea Gibelli, che si è detto disposto a dialogare con Mazzoncini soltanto sul fronte degli investimenti e non sulla cessione di quote: «Come ho più volte ribadito, non esiste alcuna trattativa finalizzata alla cessione di quote di Trenord.
Il mandato che ho ricevuto pubblicamente dal presidente Roberto Maroni lo scorso 17 maggio riguarda l’apertura di un tavolo di confronto con Ferrovie dello stato sul tema degli investimenti. Nelle prossime settimane, a valle dell’approvazione del piano strategico del gruppo Fnm e del piano industriale delle Ferrovie dello stato, non a caso avvenuta negli stessi giorni, incontrerò l’amministratore delegato di Fs, che ha già sul suo tavolo un mio esplicito invito in tal senso». Gibelli si è detto soddisfatto «di cogliere la grande capacità finanziaria che Fs mette a disposizione, ma il Programma regionale della mobilità e dei trasporti appena approvato da regione Lombardia impegna risorse non da meno rispetto allo stato. Bisogna anche tenere conto del fatto che, essendo Fnm l’unica società quotata in borsa, ha una capacità significativa di utilizzare la leva finanziaria.
Non si è fatta attendere la replica di Mazzoncini, che ha confermato l’incontro con Gibelli: «È vero che mi ha chiesto un incontro, vediamo cosa mi dirà», si è limitato a dire.
Intanto l’a.d. di Fs ha confermato che la quotazione in borsa della società che raggrupperà l’Alta velocità avverrà nella seconda metà del 2017. Non sono ancora stati nominati gli advisor per l’operazione: «Assolutamente no, siamo in una fase preliminare, stiamo facendo la valutazione industriale degli asset, poi ci occuperemo degli advisor». Inoltre, dal 1° gennaio, ci sarà lo spin-off della parte merci, con la nascita di Merci Italia.
Italia Oggi