Mohamed Lahouaiej Bouhlel, tunisino nato a Sousse ma residente da tempo a Nizza e con cittadinanza francese, trentun anni e qualche piccolo furto alle spalle. Non è arrivato da un pericoloso elemento dell’internazionale del terrore l’attentato sulla Promenade di Nizza. L’identikit del conducente del camion killer è quello di un piccolo delinquente comune, sconosciuto ai servizi di intelligence.
E’ stato identificato – dopo essere stato ucciso – grazie al ritrovamento nel camion di patente, cellulare e bancomat. Questa mattina è stata perquisita la sua abitazione a Nizza, con lo scopo principale di capire se avesse dei complici.
Al traforo del Monte Bianco i controlli delle autorità italiane sono stati rafforzati,in linea con dispositivo di vigilanza costituito dopo gli attentati del 13 novembre 2015 a Parigi.
La circolazione di persone e merci – comunica la società di gestione della galleria – non è mai stata interrotta nella notte. Oltre alla polizia di frontiera, operano il reparto mobile e l’esercito.
Non sono ancora giunte rivendicazioni ufficiali, ma i profili Twitter dei sostenitori di Daesh riportano frasi di giubilo e inviti a “tener spenta la Tour Eiffel fino a che la Francia non sia stata conquistata del tutto”. A dirlo è Site, pagina online di monitoraggio dell’attività jhadista sul web. “Omar Al Sishani è stato vendicato!” è invece il messaggio che sta spopolando via Telegram tra account legati all’IS e si riferisce al comandante dell’organizzazione terroristica ucciso in Iraq.
Per ora gli inquirenti rendono noto che nel camion, affittato due giorni prima
dell’attentato a Saint-Laurent-du-Var, un comune dell’area metropolitana di Nizza, è stata rinvenuta un’altra carta di identità. Secondo Le Figaro il trentunenne era solo a bordo del camion e si indaga su complici che avrebbero agito a monte.
Repubblica