Le richieste del beauty contest. Un ponte futuro con Auditel
Sarà un’Audiweb che registra meglio ciò che gli utenti fanno sullo smartphone, ormai mezzo predominante nella navigazione, così come dovrà rappresentare pienamente i video online e offrire più dati rispetto a quelli attuali. La società che rileva l’audience Internet ha mandato i suoi desiderata alle otto società che stanno partecipando al beauty contest che individuerà il o i partner per l’Audiweb 2.0. Si tratta del request for proposal, un documento che indica quali sono gli elementi da inserire nella rilevazione e che fa seguito al request for information iniziale, una richiesta di contributi alla quale avevano aderito Nielsen, ComScore, Gfk, Nextplora, Doxa, Swg, Mcs e Memis. Ora i partecipanti avranno tempo sino a fine maggio per rispondere con i loro piani. Una prima novità che dovrebbe entrare nella Audiweb 2.0 è l’ampliamento della rilevazione oltre all’attuale classifica di utenti, pagine e tempo speso. Il ranking attuale serve infatti per stabilire la pianificazione pubblicitaria ex ante, a questo dovrebbe però aggiungersi una misurazione che consenta una verifica in tempo reale (con dati giornalieri, per esempio) e una ex post che permetta di capire se la pianificazione ha centrato gli obiettivi anche in termini demografici. «Vogliamo aggiungere una parte dinamica al ranking attuale, in tempo reale», spiega il presidente di Audiweb Marco Muraglia, «e questo ci permette di comprendere dinamiche importanti della pubblicità come il programmatic (l’acquisto di spazi che ottimizza costi e target fatto in maniera automatica, ndr)». Ci sono poi i pezzi attualmente poco indagati da una rilevazione il cui impianto è nato nel 2007 anche se integrato nel tempo. Il mobile, per esempio, che «deve necessariamente essere ben rappresentato», continua Muraglia, «e questo significa comprendere app, Instant Articles e così via». Non è pensabile, insomma, che non si contino gli utenti di un giornale che leggono gli interi articoli su Facebook anziché sul sito della testata, oppure quelli che li leggono nelle accelerated mobile pages di Google. «Ovviamente la richiesta è sempre di rappresentare gli individui, indipendentemente che si colleghino da smartphone, pc, tablet, o altri dispositivi, cosa che già si fa oggi». Insieme con una migliore rilevazione del mobile, i desiderata dell’Audiweb riguardano anche il video, altro fenomeno in continua espansione. Il riferimento è principalmente ai video online, ma in un mondo in cui lo stesso contenuto sarà sempre più multipiattaforma, dalla tv tradizionale a quella online al web, come ci si attrezza? «L’idea è anche di trovare metriche che un domani possano dialogare con quello che fa Auditel», risponde Muraglia, «noi vogliamo attrezzarci in una logica che possa essere dialogante. La ricerca parte con l’idea di poter interfacciare i suoi dati, vedremo». Infine due questioni che riguardano la visibilità reale delle inserzioni pubblicitarie, perché alla fine l’audience di qualsiasi mezzo è misurata proprio per le pianificazioni, ma sul web un banner in pagina può non arrivare mai sotto gli occhi dell’utente (viewability) oppure essere bloccato da quest’ultimo (ad blocker): «la viewability è sicuramente un aspetto da prendere in considerazione. Se non c’è conferma che il contenuto pubblicitario sia visto c’è un problema. Allo stesso modo l’ad blocking. Sono concetti che dovremo sposare, anche se non sono il fatto centrale».
ItaliOggi