Alitalia, prima scure: stop ai voli Roma-Malpensa e a scatti dei salari

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ROMA – Salta la rotta Alitalia che collega Malpensa e Fiumicino, dal primo febbraio niente più voli tra gli aeroporti di Milano e Roma. La scelta dell’azienda è dovuta a ragioni economiche, la tratta perderebbe poco meno di 6 milioni l’anno. E sempre motivazioni di cassa sono alla base dello stop agli automatismi di carriera per 3.800 dipendenti.
Sono le prime misure di quello che si annuncia un inizio d’anno di tagli e ristrutturazioni per la compagnia. La cui ricapitalizzazione è tornata nuovamente in alto mare in vista della presentazione del piano industriale, per il lancio della fase due.
La data dovrebbe essere quella del 10 gennaio, ma appunto c’è già un punto chiaro: non partiranno più voli da Fiumicino diretti a Malpensa. Finora erano tre i collegamenti giornalieri, i passeggeri però non erano evidentemente abbastanza. Tanta la concorrenza e su diversi fronti: l’hub di Linate è super-fornito (20 voli in andata e altrettanti per il ritorno verso Fiumicino), per non parlare di chi sceglie il treno. Il taglio rientrerebbe nella strategia di restringimento sul medio e corto raggio (quindi sui voli interni), con l’obiettivo di ridurre i costi per garantire la sostenibilità economica della compagnia (visto che il rosso sulla rotta è di 5,8 milioni). Non si tratterebbe però di una fuga da Malpensa, dove decollano i mezzi per Tokyo, New York e Abu Dhabi e con il nuovo piano si potrebbero anche aggiungere altre mete intercontinentali. C’è invece la presa d’atto che per la linea con Fiumicino non c’è mercato e non sarebbe Alitalia l’unico caso (anche Easyjet cancellerà da marzo la rotta).
Intanto però i sindacati guardano con più preoccupazione alla trattativa sul contratto e in generale sul destino del personale di Alitalia (le indiscrezioni indicano in 1.500 i possibili esuberi). Oggi ci si aspettava un incontro con l’azienda ma così non è stato. La giornata giusta potrebbe essere quella di domani, ma più probabilmente l’azienda agirà unilateralmente, annunciando, magari con una lettera, che in vista del rinnovo del contratto la parte normativa e retributiva resta congelata al 31 dicembre. In pratica, gli scatti di anzianità non matureranno, con risparmi che si dovrebbero aggirare intorno ai 4 milioni. Un segnale anche per le banche, che hanno sbloccato linee di credito per circa 118 milioni.

Repubblica