La Bce ha chiesto all’istituto di mantenere un common equity tier 1 di almeno il 9,51% su base consolidata a partire dal primo gennaio 2017. Un coefficiente inferiore a quello attualmente richiesto del 10,76% che lascia alla banca più margini per definire dividendi e bonus
A seguito dei risultati degli Srep 2016, oggi la Banca centrale europea ha abbassato i requisiti minimi di capitale per Deutsche Bank , lasciando all’istituto tedesco più margini per definire dividendi e bonus. L’istituto ha infatti annunciato che la Bce ha chiesto di mantenere un common equity tier 1 di almeno il 9,51% su base consolidata a partire dal primo gennaio 2017.
Un coefficiente inferiore a quello attualmente richiesto del 10,76%, soglia sotto la quale la banca non poteva scendere quest’anno senza dover limitare dividendi, remunerazione variabile e cedole ai detentori di titoli Additional Tier 1. A inizio anno i timori su una mancata distribuzione delle cedole da parte di Deutsche Bank avevano mandato in tilt tutto il comparto dei bond Additional Tier 1. Nonostante la buona notizia alla borsa di Francoforte il titolo Deutsche Bank segna un calo dell’1,81% a 17,48 euro.
Il nuovo target di capitale Cet1 comprende: il requisito minimo Pillar 1 (4,50%); il requisito di Pillar 2 (2,75%); il capital conservation buffer (1,25%); il buffer anticiclico (attualmente 0,01%); l’obbligo derivante dalla designazione di Deutsche Bank come banca di rilevanza sistemica globale (1,00%). Il ridimensionamento dei requisiti per il 2017 fa seguito a una modifica normativa. Adesso la Bce esprime parti delle richieste di capitale come guidance a cui attenersi su base volontaria.
La scorsa settimana Deutsche Bank ha raggiunto un accordo transattivo con il Dipartimento della Giustizia statunitense per mettere fine, dietro il pagamento di 7,2 miliardi di dollari, a un contenzioso sulla vendita di titoli rischiosi con sottostanti mutui ipotecari subprime nel periodo precedente alla crisi finanziaria del 2008. L’accordo prevede che Deutsche Bank paghi una sanzione di 3,1 miliardi e finanzi 4,1 miliardi per misure che possano andare incontro ai clienti.
Non è previsto alcun aumento di capitale per coprire la transazione e l’istituto si aspetta che l’accordo venga concluso all’inizio del 2017, prima che si insedi il presidente, Donald Trump. A settembre l’annuncio della multa ha causato un crollo del titolo in borsa, spingendo addirittura la banca a dover smentire la necessità di un salvataggio.