L’intesa consentirà di gestire una prima parte degli esuberi previsti dal piano di Ubi, nel 2017 ci sarà un ulteriore trattativa per altre 700 uscite’intesa consentirà di gestire una prima parte degli esuberi previsti dal piano di Ubi, nel 2017 ci sarà un ulteriore trattativa per altre 700 uscite
Arriva dopo mesi di trattativa l’accordo sulle prime 600 uscite tramite prepensionamento da Ubi Banca, effetto della fusione con le 7 banche del gruppo che porterà alla realizzazione del piano della banca unica. L’intesa consentirà di gestire una prima parte degli esuberi previsti dal piano, mentre servirà una ulteriore trattativa nel 2017 per altre 700 uscite.
I punti dell’accordo
L’accordo, siglato da tutti i sindacati, consentirà l’uscita volontaria e incentivata di 600 lavoratori, con l’utilizzo del fondo di solidarietà del settore, e 200 nuove assunzioni – anche in provincia di Brescia – nel biennio 2017-2018. Prevista anche la stabilizzazione di 96 precari, oltre all’avvio dell’armonizzazione dei trattamenti economici e normativi oggi in vigore per il personale. Sono state adottate poi, come riferiscono i sindacati, misure per il mantenimento delle partite economiche di secondo livello e per la regolazione della mobilità territoriale, oltre a garanzie per i lavoratori in caso di tensioni occupazionali. Sono state prorogate a tutto il 2020 le garanzie occupazionali, in scadenza nel 2017, per i Lavoratori di UBI Sistemi e Servizi. La trattativa conoscerà appunto una seconda fase nel 2017, quando si discuterà di altre 700 uscite volontarie. E quando forse sul tavolo ci potrà essere la gestione di almeno tre delle 4 good bank , visto che nelle prossime settimane (forse già prima di Natale) potrebbe essere annunciata la cessione all’istituto delle nuove Banca Marche, Banca Etruria e Carichieti. L’accordo, intanto, trova la soddisfazione di tutti i sindacati, perché «tutela i livelli occupazionali», dice Fulvio Furlan, segretario generale Uilca, sottolineando che «la compattezza del sindacato» ha permesso di portare a casa un buon risultato che «non era scontato», come osserva Riccardo Colombani, First Cisl, e che permette il «ricambio generazionale», come sottolinea Emilio Contrasto, segretario Unisin.
I sindacati: «Soddisfatti, accordo traghetta Ubi nel futuro»
Fabi spiega come «lo storico accordo, oltre a prevedere 600 prepensionamenti volontari dal marzo 2017 e 200 nuove assunzioni, si consente la stabilizzazione del rapporto di lavoro ai circa 130 precari oggi in Ubi. Dall’accordo si prevede la possibilità di Social Day volontari pagati al 40% per tutto il 2017. Ma soprattutto si è trovata l’intesa del nuovo contratto aziendale della nuova Ubi Banca». «È un accordo storico – dice Paolo Citterio coordinatore Fabi gruppo Ubi – perché traghetta Ubi nel futuro dando a tutti i 17.000 dipendenti del gruppo un unico contratto aziendale. È stata una trattativa difficilissima durata 4 mesi ma che alla fine consente di dare un elemento di certezza in un settore del credito sempre più in difficoltà. A breve partiranno le assemblee per spiegare il contenuto dell’accordo ai lavoratori del gruppo» «Il delicato lavoro di ricalibratura e ponderazione delle varie normative di secondo livello delle diverse aziende del Gruppo – aggiunge Andrea Battistini, coordinatore di First Cisl nel Gruppo Ubi – ha portato a una sintesi armonica ed equilibrata, che di fatto sancisce la nascita della nuova Ubi Banca». Nei prossimi giorni saranno organizzate in tutto il Gruppo le assemblee dei lavoratori nelle quali sarà illustrato l’accordo.
Il Corriere della Sera