di Cesare Lanza
Scommettiamo che il premier sconfitto cercherà – subito – una improbabile rivincita? Ma andiamo per ordine: «Chapeau signor Lanza», mi scrive il lettore Alfredo Gatti. «Il panettone come da lei pronosticato non verrà tagliato dal rottamatore! Mi aspetto qualche altra buona previsione per il prossimo futuro…». Ringrazio: quel ricordo mi sta a cuore per un motivo speciale, era il primo numero della Verità, con la mia prima scommessa. A settembre erano già numerose le critiche, convincenti e articolate, verso il premier. E mi spinsi a prevedere che Matteo non avrebbe mangiato il panettone: non a Palazzo Chigi. E così puntualmente è stato. Il rottamatore è stato rottamato. Però non posso accontentare l’auspicio del signor Gatti di fare altre «buone» previsioni. Almeno non oggi, non in questo caso. Perché Renzi non ha alcuna intenzione, al contrario dei proclami che aveva fatto, di sloggiare dalla scena. Già sta tramando perché sulla sua poltrona vada a sedersi il fidato ministro Pier Carlo Padoan. Mi sembra scorretto e ridicolo che il governo possa essere guidato da un signore, presunto esperto di economia, che ha ammesso – tra disagio e superbia – di non sapere quanto costa una bottiglia di latte! Oltre a tutte le altre malefatte. Ma forse sarà così. Di più: Renzi si illude che il 40% del Sì corrisponda ai voti di un suo tesoretto personale. Non è così, ma il Bullo smodatamente ambizioso vuole andare alle elezioni, subito. Vero: si è fatto male e continuerà a farsi male da solo. Più resterà abbarbicato al suo delirio e più sarà castigato. Ma ci vorrà ancora un po’ di
tempo.
Cesare Lanza, La Verità