SALISCENDI:LA VERITÀ

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Di Cesare Lanza

VINCENZO DE LUCA freccia-giu-rossa-2

Ruvo del Monte (Potenza), 8 maggio 1949. Battuta sguaiata su Rosy Bindi, sostegno (interessato) a
Matteo Renzi, boutade sulla frittura di pesce: un pugno in faccia, questa volta non solo per l’immagine. Per la fortuna di Maurizio Crozza e di noi tutti, che in fondo ci divertiamo un mondo. Ma il Sì crolla anche nella sua terra e questo gli fa davvero male. Dell’immagine se ne infischia.
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massimo-d-alemaMASSIMO D’ ALEMAfreccia-su-rossa-1
Roma, 20 aprile 1949. È romanista e si diverte a tirare calci, non solo al pallone.
Chissà, domenica notte forse aveva una scritta sulla canottiera: «Vi ho purgato ancora!». Proprio come Totti, in un memorabile derby. Al regista, tra i politici, della battaglia contro di lui, Renzi si era rivolto con sarcasmo: «Voleva una poltroncina». Ora, per l’immarcescibile, ci sarà una poltronissima?
Consulta che ha fissato l’udienza per la discussione sulle eccezioni di costituzionalità sollevate suU’Italicum per il prossimo 24 gennaio. Comunque la manovra in tasca consentirà a Renzi di affrontare con maggior forza, sempre oggi pomeriggio, l’attesa direzione del Pd. Sembra addirittura che l’ex premier salirà al Colle prima di recarsi al Nazareno proprio per presentarsi in direzione più «libero» e mettere tutti gli esponenti del partito davanti la sua decisione prossima futura. Un momento cruciale per capire, al di là delle indiscrezioni e dei possibili scenari, cosa pensa e cosa deciderà di fare Matteo Renzi che pare aver cancellato la sua promessa, datata 12 maggio 2016: «Se perdo torno a fare il libero cittadino, mi dimetto il giorno dopo e certamente smetto con la politica». Anche i «sei mesi in America» sono definitivamente tramontati perché il Rottamatore da Rignano è sempre più deciso a capitalizzare quel 40% pari a 13 milioni di voti ottenuto perdendo il referendum costituzionale.

vittorio feltriVITTORIO FELTRI freccia-giu-rossa-2
Bergamo, 25 giugno 1943. Come si fa, il giorno del referendum, a titolare a caratteri enormi: «La grande minchiata»? La carriera di Vittorio era costellata dal fiuto, infallibile, per gli umori popolari: la Lega, Mani pulite, Affittopoli… Ora non più. Incomprensibile perché abbia abbracciato Renzi. Lo scrivo con dolore. È sparito e ho persoun amico (mi aveva tante volte sostenuto!) non lo sento più.

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Beppe-GrilloBEPPE GRILLO freccia-su-rossa-1
Genova, 21 luglio 1948. Sornione, ma ancora una volta ci ha preso. E dietro l’angolo c’è un colpaccio che il Movimento potrebbe mettere a segno. La legge elettorale! Si è capito che se si va a votare subito (così dicono tutti, ora) con l’attuale legge – paradossalmente congegnata da Renzi prò domo sua con grande probabilità i grillini vincono. Ma c’è un ma: cosa deciderà la Consulta?

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maria elena boschiMARIA ELENA BOSCHIfreccia-giu-rossa-2
Montevarchi (Arezzo), 24 gennaio 1981. La ministra ha affiancato Matteo Renzi, affettuosamente ricambiata, nelle sciagurate riforme: non ha attenuanti. In più, lo scandaloso peso della Banca Etruria. Se fossi un suo consigliere le direi: dimettiti subito, dillo, anche se il governo è già congelato. Meglio vittima oggi e (forse) risorgere domani, piuttosto che apparire proterva e sparire del tutto.

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cnlDELIO NAPOLEONE freccia-su-rossa-1
Orsogna (Chieti) 4 maggio 1946. Il Cnel? Pochi ne conoscono l’esistenza, nessuno ne riconosce l’utilità. E doveva essere spazzato via con le riforme. Ha vinto il No e Napoleone con i numerosi dipendenti – ha vinto alla lotteria. Perfino i suoi figli erano schierati per il Sì. Questo Napoleone non è Bonaparte, il rischio resta: per il momento, però, ha evitato Waterloo.