Conclusa la prima edizione di “All Routes lead to Rome – Tutti gli Itinerari portano a Roma“, con la presentazione della “Board nazionale degli Itinerari, delle Rotte, dei Cammini e delle Ciclovie“, con 41 itinerari aderenti e oltre 100 giornalisti accreditati.
Con la chiusura della Porta Santa, gesto che conclude il Giubileo straordinario della Misericordia, termina anche la prima edizione dell’evento All Routes Lead to Rome – Tutti gli Itinerari portano a Roma: gran finale al Pantheon, con bagno di folla per il Festival delle Basiliche del Celio, organizzato dalla Cappella Musicale di San Clemente in Roma e – contemporaneamente – nella Casa Cava di Matera, dove si sono conclusi i lavori del convegno su “Itinerari Accessibili, Interculturali e Interreligiosi”.
Sono stati dieci giorni importanti, dall’11 al 20 novembre, nei quali il tempo delle parole è stato scandito da numerose circostanze di assoluto rilievo. Come l’approvazione del disegno di legge che istituisce il “sistema dei cammini” della Regione Lazio, presentato dal consigliere Eugenio Patané. Come l’istituzione del “Cantiere per l’innalzamento della qualità dei progetti culturali lungo l’Appia antica” da parte di Federculture, presentato da Claudio Bocci. Come la soddisfazione della direttrice del Museo Nazionale Romano, Rita Paris, per la presenza di un grande pubblico nelle sale di Palazzo Massimo e la ricchezza dei contenuti che hanno teso a valorizzare il Parco archeologico dell’Appia, ma anche beni straordinari quali i “Bicchieri di Vicarello”, datati I secolo d.C. e ancora poco conosciuti nonostante rappresentino il primo GPS della storia, portando inciso sulla parte esterna
l’itinerario via terra da Gades (Cadice) a Roma (Itinerarium gaditanum), con l’indicazione della varie stazioni intermedie (mansiones) e le relative distanze. Come la presentazione della proposta di designare il 2018 come “Anno europeo del Patrimonio culturale”, con l’intervento della presidente della Commissione Cultura del Parlamento Europeo, on. Silvia Costa.
Ha riscosso grande interesse anche la presentazione dei progetti di turismo lento della Regione Puglia, presente con l’assessore regionale all’Industria Turistica e Culturale, Loredana Capone, e il direttore Aldo Patruno. Così come il “Cammino degli Emigranti” e la giornata indetta da Federcultura/Confcooperative per illustrare le migliori prassi nazionali della cooperazione nella costruzione delle “comunità ospitali” lungo i cammini di lungo percorso.
Negli incontri si è dibattuto – con il coordinamento di Mimmo Bracciodieta, Giovanni Pattoneri di Cammini d’Europa e Simone Bozzato per Società Geografica Italiana – di implementazione, riconoscimento, gestione, manutenzione, valorizzazione e promozione degli itinerari culturali che attraversano il Bel Paese e che – insieme alle ciclovie europee, nella visione promossa da Gaia Ferrara – rappresentano un asset ormai imprescindibile per la narrazione culturale e turistica, ma anche per la gestione degli immensi patrimoni materiali e immateriali che si incontrano.
Le sessioni convegnistiche, con oltre cento giornalisti accreditati, si sono concluse con l’intervento di Paolo Piacentini, consigliere del ministro Dario Franceschini e la presentazione della “Board nazionale degli itinerari, delle rotte, dei cammini e delle ciclovie”, partecipata da 41 itinerari aderenti, presieduta da Massimo Andreoli e coordinata da Federico Massimo Ceschin, ideatore della manifestazione “All Routes Lead to Rome – Tutti gli Itinerari portano a Roma”.
“Siamo estremamente soddisfatti di questa edizione zero” – ha concluso Ceschin – “che lancia sfide importanti come l’anno mondiale del turismo sostenibile del 2017, l’anno europeo del patrimonio culturale del 2018, Matera città europea della cultura nel 2019 e gli stati generali del turismo di Dubai nel 2020, appuntamento al quale intendiamo arrivare con la presentazione di un grande prodotto culturale nazionale che alimenti i flussi turistici verso le aree interne del Paese, lungo antiche vie di storia, di cultura e di pellegrinaggio, contribuendo a realizzare una diffusa economia della bellezza”.