Imma Simioli, la signora dei cornetti con il segreto del lievito madre

Share

Donne Impresa 15. E’ alla guida della Fresystem, che ha trasformato il laboratorio artigianale in un punto di riferimento per la ristorazione italiana: un cornetto su quattro arriva dallo stabilimento di Caivano (Napoli). Pronti investimenti per crescere, anche all’estero

imma SimioliL’attitudine dei numeri due. Seconda di cinque figli, un diploma in ragioneria, portata per il business. Imma Simioli è alla guida della Fresystem nell’area industriale di Caivano, periferia di Napoli, azienda leader nella pasticceria surgelata per la prima colazione all’italiana e lo snack veloce, dolce e salato. Nessuna università né master, soltanto una gran voglia di fare cose buone. Con una ricerca rigorosa, quasi maniacale, degli ingredienti genuini della migliore qualità in nome dell’alimentazione salutista. Scelte ricompensate dal successo. È partner delle più grandi aziende nel settore della ristorazione, viene distribuito in 100mila punti vendita in Italia, e ha 60 milioni di euro di fatturato. Imma, insignita nel 2012 del titolo di cavaliere del lavoro dal presidente Napolitano, è presidente e amministratore delegato dell’impresa di famiglia, una società per azioni. Gli uffici commerciali e amministrativi sono a Napoli, in un palazzo storico della Riviera di Chiaia.
Nonno panettiere, papà gelataio negli anni Sessanta: appena maggiorenne, Imma si infila in azienda e inizia a marcare stretto la crescita del gruppo, seguita dai quattro fratelli: “Ognuno, magicamente, ha trovato il proprio spazio”, dice.
A partire dall’intuizione del padre Raffaele, il laboratorio diventa industria. I Simioli nel 1991 acquistano la società ex Gepi che prospera in fretta grazie alle capacità imprenditoriali di Imma, a cui riesce di gestire fino a triplicare il numero dei dipendenti (erano 60 e quasi tutti in cassa integrazione), inserendoli in un ciclo produttivo di dimensione nazionale.
Un cornetto su quattro venduto in Italia viene dalla fabbrica Fresystem, dal suo stabilimento di 25mila metri quadri con una piattaforma logistica di 20mila. Il rito quotidiano della colazione al bar nasce qui, 300 milioni all’anno di cornetti, brioche, tortine alla frutta e muffin surgelati e pronti per il forno. Negli Autogrill, nei caffè e nei ristoranti, per i grandi marchi dell’alimentazione, da Unilever a Nestlè a Chef Express, fino a McDonald’s e ora in partnership con altri brand più squisitamente italiani.
Alla base di quasi tutto c’è il lievito madre fresco Cupiello, nome del marchio di famiglia che rimanda alla più celebre commedia di Eduardo De Filippo, autoprodotto e dal dna certificato nei laboratori della facoltà di Agraria di Portici. Con una quota ancora esigua di export, l’8 per cento, Fresystem è anche in Germania, Francia, Svezia, Spagna, Ungheria, Polonia, Bulgaria, Paesi baltici, Malta e Libia.
Il gruppo Simioli vuole andare oltre e diventare internazionale, conquistando nuovi consumatori stranieri, anche con profonde differenze di gusti alimentari, ai quali far scoprire sapori e profumi della pasticceria da prima colazione italiana di qualità. “Ma prima puntiamo a consolidare qui le nostre posizioni – spiega l’imprenditrice, esponente di spicco dell’associazione Confimprese – con operazioni di comarketing con importanti aziende italiane del settore. La qualità dei prodotti e gli ingredienti con cui lavoriamo da sempre saranno i fattori di sviluppo. Nel mercato del surgelato ci siamo noi. Offriremo un prodotto e anche una marca riconosciuta, e questo seguendo i nostri clienti in Europa, ci darà ancora più forza nel progetto di conquista di nuovi mercati”.
Per l’anno prossimo c’è una previsione di incremento del dieci per cento. “Stiamo realizzando un altro investimento – annuncia la manager – per ampliare e potenziare la fabbrica di Caivano con nuovi macchinari per gli impasti e con linee produttive a tecnologia più avanzata. E guardando a Nord, abbiamo acquisito un terreno a Parma per sviluppare un progetto nuovo nei prodotti dolci”. Linee personalizzate e versatili, in base alle caratteristiche del cliente. L’impianto manageriale è collaudato, la squadra dei fratelli Simioli, sotto la guida attenta di Imma, marcia compatta: Eugenio ha la gestione commerciale del marchio Cupiello, Maria Rosaria, architetto, cura l’immagine e la comunicazione, la primogenita Annamaria, avvocato, si occupa degli aspetti legali e societari, a Tiziana è affidato l’export.
Sulla scia dell’etichetta Madrenatura, che adopera soltanto prodotti naturali, è nato il croissant del ‘buonsenso’, “una linea che pur mantenendo la gradevolezza – spiega il presidente della società -, ci ha consentito, lavorando molto sulle fibre, di ridurre del 30 per cento sia l’apporto dei grassi che quello degli zuccheri, uno studio degli ingredienti che sta andando avanti per accontentare anche i vegani“. In tutto c’è la passione per il lavoro e il carattere temprato di Imma Simioli. “Anche se non mi sento mai abbastanza in nessun posto – confessa -. È quel senso di inadeguatezza che hanno le donne che lavorano, una schizofrenia naturale. Dovuta alla necessità di combattere di continuo anche contro i pregiudizi. Per chi come noi viene dal Sud, spesso le cose sono viste con sospetto. Il sorriso, però, l’ho sempre, e pure la tenacia. Mi sento una persona positiva”. Due figli, una femmina e un maschio di 19 e 12 anni, divorziata. “Mi sono dovuta per forza organizzare, ho una squadra che mi assiste. Quando non lavoro sto con i figli: la grande fa la fashion styling alla Marangoni, è questa la strada che ha scelto. Ho un compagno appassionato d’arte che mi ha fatto innamorare di musei, antichi palazzi, e quando posso giro per mostre e cortili. Adoro il mare e vederlo al risveglio ogni giorno, da Posillipo, mi dà una grande tranquillità”.
Imma Simioli non è un tipo che si accontenta. “In Italia siamo sicuramente leader, ma il mondo ha voglia di prodotto italiano, del buono italiano. Si tratta di affermare il concetto, puntando a prodotti di qualità. Le barriere logistiche si stanno assottigliando, vedi Amazon, anche quelle per i prodotti sottozerò come i nostri. Grazie a questo sarà meno complicato arrivare lontano. Devo fare tutto in punta di piedi ma io voglio arrivare negli Usa. Voglio la nicchia del mondo”.

Patrizia Capua, La Repubblica