Prosegue l’esame del testo che abolisce l’agente per la riscossione. Salta la “selezione” del personale che passerà sotto le Entrate. Definizione agevolata anche nei comuni che riscuotono in autonomia. Stop ad alcune modifiche del governo
Nessuna “selezione e verifica delle competenze” per i dipendenti di Equitalia che passeranno sotto il cappello delle Entrate nell’ambito dell’abolizione dell’agente della riscossione, disposta dal decreto fiscale collegato alla Manovra e in corso d’esame alla Camera.
Nella notte, le commissioni Bilancio e Finanze della Camera hanno approvato un emendamento, riformulato, presentato da Michele Pelillo (Pd), che elimina la procedura di selezione e la sostituisce con una modalità che assicuri la valorizzazione delle singole professionalità. Cancellata dunque la frase sulla procedura di selezione nel testo approvato, si legge che resta “ferma la ricognizione delle competenze possedute, ai fini di una collocazione organizzativa coerente e funzionale alle esigenze dello stesso ente”.
Prendono corpo ora gli interventi di governo e relatori e si profila un cambio per i termini di rottamazione delle cartelle. Con un emendamento frutto della mediazione tra esecutivo e maggioranza, la norma del decreto fiscale collegato alla manovra riscrive il calendario per aderire alla sanatoria agevolata dei debiti fiscali ampliando la platea dei debiti che potranno essere rottamati (il tempo si allunga a tutto il 2016). Tra le novità principali, vengono ampliate le rate da quattro a cinque, e saranno di pari importo a condizione che le prime tre vengano pagate nel 2017 e siano pari al 70% del debito dovuto e le altre due nel 2018. Il termine per aderire slitta dal 23 gennaio alla fine di marzo. Anche gli enti locali che non si affidano ad Equitalia per la riscossione delle somme non pagate potranno poi fare ricorso alla rottamazione: un emendamento del governo chiarisce la posizione, mentre il decreto escludeva dall’operazione di definizione agevolata le somme la cui riscossione è effettuata attraverso ingiunzione fiscale (e non propriamente attraverso cartelle) direttamente dall’ente locale oppure da un privato alternativo ad Equitalia.
Vengono invece giudicati inammissibili 4 su 7 emendamenti presentati dal governo: non superano il vaglio di ammissibilità le misure relative a Expo. Stop poi per le norme che finanziano la Ryder cup e quelle che danno contributi alla città di Lecce, insieme a quelle per l’Ilva. Ai contribuenti che optano per la fatturazione elettronica viene garantito, per una sola volta, di un credito d’imposta di 50 euro. Il beneficio si sommerà a quello introdotto per la fatturazione periodica. Niente aumento della soglia per la trasformazione delle banche popolari in Spa, ma nuove norme sui contributi delle banche al Fondo di risoluzione e sulle Dta (deferred tax asset, Imposte differite attive). Stralciata dalla manovra, la misura consente agli istituti bancari, per evitare un ammanco di gettito allo Stato, di spalmare nel proprio bilancio nei prossimi anni il contributo addizionale al Fondo di salvataggio di Banca Etruria, Cariferrara, Carichieti e Banca Marche.
Ieri, intanto, erano arrivate più risorse al cinema e più spazi per gli investimenti per i Comuni che accolgono i migranti. Novità anche sui diritti tv della serie A, che per il 10% andranno alle giovanili, e saranno gestiti direttamente dalla Figc.
Repubblica