Il gruppo tedesco continua nella transizione online e archivia i 9 mesi con ricavi stabili. Ma a crescere sono soprattutto i siti di annunci: +18%
Axel Springer continua nel suo sviluppo digitale: nei primi nove mesi del 2016 l’online è cresciuto del 10,6% raggiungendo il 67% dei ricavi totali, il 72% del margine operativo lordo, l’85% del fatturato pubblicitario. Nel complesso così il gruppo tedesco è riuscito a controbilanciare il calo dei ricavi sulle piattaforme tradizionali, tanto che il fatturato totale ha una leggera crescita dello 0,6% a 2,4 miliardi di euro, il margine operativo lordo è ampiamente positivo (419 milioni, +5,8%) e gli utili proforma arrivano a un +5% (209 mila euro).
Chi pensa però che il digitale di quotidiani e magazine possa aver fatto tutto questo sbaglia.
Perché lo spaccato delle diverse attività del gruppo mostra come il progresso dipenda principalmente dal «Classified ad models», ovvero la divisione che comprende i siti di annunci di auto, immobili e altro, sia in Germania sia all’estero. Qui i ricavi dei nove mesi sono cresciuti del 17,8% (645 mln), ovvero del 12% se si eliminano effetti di cambio e operazioni straordinarie, mentre l’ebitda è a +16,6% (261,4 mln) o +7,7% nel dato depurato. Questa è l’unica area in cui si ritrovano numeri in aumento.
Il digitale dei giornali e dei siti di informazione, invece, riesce al più a fatica a far tenere i conti, cosa comunque notevole per un gruppo editoriale (si vedano gli allarmi al New York Times e al Wall Street Journal su ItaliaOggi di ieri). Nella divisione «Paid models», che comprende Bild, Welt, ma anche il sito a pagamento Business Insider acquistato lo scorso anno, così come eMarketer di cui è stato acquisito il 93% a luglio, i ricavi sono calati del 4,9%. Sottratti gli effetti della chiusura delle attività in Svizzera si arriva però a un quasi pareggio del fatturato, a 1,07 miliardi di euro. A comporre questi ricavi, la pubblicità in calo del 3,2% e le diffusioni, a -9,5%.
Terza gamba di Axel Springer quella chiamata «Marketing models», che comprende siti come Idealo e aufeminin (in Italia alfemminile.com) che hanno il loro principale introito dalla pubblicità. Qui i ricavi sono a quota 610,8 milioni, in calo del 3,5% e l’ebitda a -10,5%.
Perciò il 67% del digitale sul totale ricavi di cui si è parlato all’inizio è distribuito su queste tre aree, ed evidentemente sta portando il gruppo a una transizione molto importante. È anche chiaro, però, che Springer sarebbe stato ancora in terreno negativo se non avesse fatto la scommessa sui siti di annunci.
«Continuando a sviluppare le nostre operazioni digitali abbiamo fatto un grande passo avanti quest’anno, negli Usa e nei mercati europei», ha detto Mathias Döpfner, chief executive officer di Axel Springer. «Siamo veramente contenti che questo sviluppo si sia riflettuto nella crescita del nostro gruppo e che possiamo confermare le nostre previsioni per l’interno anno», ovvero di ricavi che saranno in linea con quelli del 2015.
Italia Oggi