Gli attimi di felicità sono tanti, a ben vedere

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copertina-cesareEcco i miei attimi di felicità, non certo in ordine di importanza o di intensità. Come mi vengono in mente…
– I miei cani (Pablo e Clara) che mi vengono incontro scodinzolando quando torno a casa, implorando una carezza.
– La mia fantasia che mi porta a immaginare il nipotino, Antonio, che nascerà a gennaio. Sono nonno dal 1990, ma questa volta avverto un’emozione speciale. Riuscirò a farlo sorridere, a ridere?
– Piangere al cinema, per un film commovente, e accorgermi che la persona che mi vuole bene e mi siede accanto è turbata come me.
– Ho cinque figli, i primi quattro, dopo il diploma, hanno trovato altre strade, senza proseguire gli studi universitari. La quinta e ultima, Alice, è al terzo anno di Medicina, è felice di aver fatto questa scelta, e io con lei. Sogno di poter vivere abbastanza per poter assistere alla sua laurea (non fraintendetemi, è in regola con gli studi).
– Addormentarmi pensando alla magnolia, l’albero preferito del mio giardino.
– Addormentarmi pensando al 9 che (in passato) riuscivo a sbattere in faccia al mio avversario, che già pensava di aver vinto, con un 8. Il ricordo di essere rimasto imperturbabile, quando l’8 toccava a me e il 9 al mio avversario. Il gioco è educativo: insegna a saper vincere e a saper perdere.
– Cogliere un lampo negli occhi di una giovane donna e illudermi, alla mia età, di poter cantare ancora qualche canzone – non importa se presto mi accorgo che il repertorio è esaurito e il lampo è stato solo un lampo. Quindi…
– Quindi, arrivare stanco a casa la sera, accasciarmi in poltrona e accorgermi che a portata di braccio ci sono il telecomando e un caldo plaid.
– Leggere alcuni passi di Dante e ogni volta, puntualmente, emozionarmi per il suo talento.
– Il mattino di Natale, quando tutti dormono, sorprendere mia moglie felice in cucina, che beve un caffè in solitudine e si riposa dopo il cenone della sera prima.
– Chiudere gli occhi e sognare che il mio Genoa vinca il decimo scudetto, che ci consentirebbe di cucire una stella sulle maglie rossoblu.

Cesare Lanza, ItaliaOggi