Il numero uno della banca senese lascia il suo incarico dopo 4 anni. L’istituto è alle prese con una ricapitalizzazione da 5 miliardi di euro, ma finora gli investitori sono freddi anche per la concomitanza del referendum costituzionale
L’amministratore delegato di Mps, Fabrizio Viola, ha raggiunto un accordo per lasciare la guida della banca. Nel cda di oggi a Siena il manager, in carica da quattro anni, “ha dato la propria disponibilità a definire, insieme al presidente, una ipotesi di accordo per la risoluzione del rapporto, subordinata all’approvazione degli organi competenti, nel pieno rispetto delle previsioni contrattuali e della normativa vigente, mantenendo le proprie funzioni fino alla nomina del suo successore e assicurando il proprio supporto per il tempo necessario”, si legge in una nota.
La banca senese è in un momento di grande difficoltà, dopo che lo scorso 29 luglio ha annunciato la cessione di tutte le sue sofferenze creditizie, pari a 9,2 miliardi di euro netti, e il contestuale aumento di capitale fino a 5 miliardi di euro sul mercato. L’operazione, tuttavia, in via di definizione sotto la regia dei consulenti di Jp Morgan e Mediobanca, secondo preliminari sondaggi non aveva trovato completa accoglienza sul mercato, anche per l’incombere, nello stesso periodo di novembre-dicembre, del referendum costituzionale, che in caso di vittoria del “no” farebbe ricadere in turbolenza il mercato italiano.
Il consiglio di amministrazione del Monte “ha avviato il processo per la successione dell’Amministratore Delegato con l’obiettivo di arrivare in tempi molto brevi al suo insediamento”. I consiglieri, unanimi, hanno ringraziato Viola “per l’alta qualità del lavoro svolto nell’interesse di Banca Monte dei Paschi di Siena, esprimendo un forte apprezzamento per la grande competenza, la totale dedizione e trasparenza con cui ha guidato efficientemente la Banca per più di quattro anni”.
Repubblica