Tra entusiasmi e delusioni, le Olimpiadi procedono con soddisfacenti risultati per gli atleti italiani. Il vero disastro è arrivato, invece e purtroppo, dalla qualità delle cronache e dei commenti dei servizi Rai. Una spedizione di 200 persone! (Tra parentesi ricordiamo che la costosa missione è finanziata dal denaro che i cittadini italiani, meritevoli di ben altro trattamento, pagano per l’iniquo, anzi ingiusto canone di abbonamento). Un flop inverecondo che si inquadra nella decadenza – irreversibile, presumo – dell’azienda del cosiddetto, ma ormai inesistente, servizio pubblico. Una volta lo sport della Rai era illuminato da Sergio Zavoli – il “Processo alla tappa ” – e da Mario Ferretti – “Un uomo solo è al comando, la sua maglia è biancoceleste, il suo nome è Fausto Coppi”… C’erano Nicolo Carosioì e Nando Martellini, Enrico Ameri e Paolo Valenti, Sandro Ciotti e Paolo Rosi, Adriano De Zan e Maurizio Barendson.
Antonio Ghirelli e Giorgio Tosaìti... Oggi apprezzate e ricordereste un solo nome? Almeno uno? No, del team Rai alle Olimpiadi 2016 ricorderemo l’incompetenza, le approssimazioni, i lapsus, gli strafalcioni, gli attentati alla lingua italiana.
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di Cesare Lanza, DiTutto – La settimana