a cura di Giorgia Salvatori
Virginia Raggi baby sitter e cinofila
Luogo e data di nascita: Roma, 18 luglio 1978.
Famiglia: mamma dietista, papà ex dipendente Telecom.
Vita privata: sposata con Andrea Severini, responsabile dei tecnici di Radio dimensione suono e militante del Movimento 5 Stelle, patito della bicicletta. Con lui ha un bambino. Famosa ormai la lettera (d’amore e di congratulazioni) che Severini ha pubblicato sul suo blog subito dopo la notizia della vittoria della Raggi, nonostante il loro matrimonio sia notoriamente in crisi.
Studi: originaria del quartiere Appio-Latino di Roma, è diplomata al liceo scientifico Isacco Newton e laureata in giurisprudenza presso l‘Università di Roma Tre con il professor Vincenzo Zeno-Zencovich, specializzata in diritto civile, giudiziale e stragiudiziale.
Carriera e lavoro: nel 2003 pratica forense presso lo studio di Cesare Previti poi passa allo studio Sammarco. Di lei si dice che abbia la querela facile. In passato anche baby sitter, cameriera e volontaria in alcuni canili.
Orientamento politico pre-M5S: “Da studente non ho mai partecipato alle manifestazioni”, racconta. “Ho votato nel corso degli anni l’Ulivo, quelle cose lì, forse il Pd è più recente, non ricordo bene. Ero di sinistra, in famiglia sono cresciuta con un ideale che non ho visto rispettato, sono stata delusa”. Poi le associazioni ambientaliste di quartiere: “Il Pineto” e i Gas (Gruppi di acquisto solidali).
Carriera politica: nel 2010 con il marito e un amico Virginia si avvicina al Movimento. Nel 2013 la coppia si candida alle comunali: Severini, il più militante, raccoglie 132 voti. La Raggi conquista 1525 preferenze, seconda degli eletti. Diviene consigliere comunale occupandosi, in corso di mandato, principalmente delle politiche scolastiche e occupazionali della città. Secondo Dagospia è stata la cocca del guru del M5S, Gianroberto Casaleggio (morto lo scorso 12 aprile) che la giudicava “telegenica e affidabile”. Rappresenta l’ala più ortodossa del grillismo e quella meno incline alle mediazioni. Nel 2016 Raggi risultò la più votata (1 764 preferenze su 3 862 votanti, pari al 45,5%) alle primarie del Movimento 5 Stelle per designare il candidato alla carica di sindaco. Ben 4520 donatori hanno versato 83mila euro per sostenere la corsa di Virginia Raggi al Campidoglio.
Il 5 giugno 2016, nel primo turno delle elezioni amministrative, Raggi risultò la più votata con 461 190 voti (35,25%), ammessa al turno di ballottaggio contro il secondo miglior candidato, Roberto Giachetti, che ottenne il 24,87% dei voti validi. Il 19 giugno successivo Raggi vinse il ballottaggio con 770 564 voti (67,15%) risultando, il più giovane candidato della storia sindaco di Roma nonché la prima donna a ricoprire la carica.
Appartenenza religiosa: si definisce “cattolica, non praticante”.
Hobby: passione per i viaggi sin da piccola. Ama leggere, camminare in montagna, andare a teatro, al cinema e a vedere mostre, passare tempo con il. “Ho nuotato per buona parte della mia vita, ho fatto equitazione, ginnastica ritmica, sci, attività subacquea e windsurf. Al momento non riesco a ritagliare uno spazio fisso per me”. Il chiodo fisso sono le due ruote: la bicicletta, un giro dell’Austria nel 2008, e la moto. Prima una Honda VF 400, poi una Sv 650. “Vivo di passioni”.
Gusti personali e culturali: ha dichiarato: “L’ultimo libro che ho letto? Non me lo ricordo. Ultimo film? “Revenant”, con Leonardo DiCaprio. La musica? De Gregori e i Subsonica. E un tempo avevo fatto l’abbonamento a teatro”. Tifa la Lazio.
Citazioni: “Non so se sono adeguata a guidare la Capitale d’Italia. Posso dire che mi sento pronta. Nessuno da solo può sconfiggere il “mostro”. Solo insieme ad altri si può andare a dama”;
“Se i cittadini romani sono stanchi dei servizi che hanno, noi siamo pronti a dare un nuovo volto alla città. Se invece ritengono che le amministrazioni precedenti hanno fatto un buon lavoro allora che continuassero a votare i vecchi partiti”;
“Ciò che vediamo ogni giorno per strada è che molti cittadini ci testimoniano il loro appoggio. E questo vale più di mille sondaggi”;
“Quando ero incinta ho lavorato fino alla settimana prima del parto. È una decisione su cui nessuno, solo il ginecologo, può mettere bocca”;
“Noi i programmi da parte degli altri partiti non li abbiamo sentiti, continuiamo a sentire minacce del M5s che può vincere e questo probabilmente è il loro programma di governo. Se questo è quello che sanno fare, credo i romani avranno le idee ancora più chiare in cabina elettorale”
“I partiti sono tutti bravi a parlare ma ricordiamoci che sia Mafia Capitale sia in realtà tutta l’illegalità che sta sugli appalti, ha prosperato durante le amministrazioni precedenti. E lì il Movimento 5 Stelle non c’è mai stato”.
Chiara Appendino ex Juve, gioca a calcio
Luogo e data di nascita: Moncalieri (Torino), 12 giugno 1984.
Famiglia: figlia di Domenico Appendino, manager industriale e di un’insegnante d’inglese. Il padre è stato per trent’anni dirigente ed è ora vicepresidente esecutivo di Prima Industrie, macchinari laser. Lei stessa auspica per Torino “una nuova industrializzazione”.
Vita privata: è sposata (in chiesa) dal 2010 con l’imprenditore torinese Marco Lavatelli, con cui ha una figlia, Sara, nata il 19 gennaio 2016. Lavatelli ha una piccola azienda di famiglia di oggetti per la casa tra Torino e Borgaro, dove la Appendino lavora dal 2010, “inventandomi pianificazione e controllo gestione nel passaggio generazionale”. Da un contatto del marito esce lo stage di Chiara alla Juventus (2007), e la tesi della specialistica (2008): “La gestione dei costi di una società di calcio: la valutazione del parco giocatori”.
Studi: Liceo classico Vincenzo Gioberti di Torino, per un semestre della quarta superiore ha studiato in Germania. Laurea in Economia internazionale e management con lode con una tesi di marketing sulle strategie di entrata nel mercato cinese. Specializzazione in economia e finanza alla Bocconi.
Carriera e lavoro: da settembre 2007 a gennaio 2010 ha lavorato come controller per la Juventus; dal 1º gennaio 2010 ha lavorato come responsabile amministrazione, finanza e controllo presso la Pmi del marito.
Orientamento politico pre-M5S: si avvicina al mondo della politica interessandosi a Sinistra Ecologia Libertà.
Carriera politica: nel 2010 aderisce al nascente Movimento 5 Stelle. Alle elezioni amministrative di Torino del 2011 viene eletta consigliera comunale, 623 preferenze. L’8 novembre 2015 annuncia la candidatura a sindaco di Torino. Al primo turno ottiene il 30,92% dei voti accedendo al ballottaggio. Il 19 giugno 2016 viene eletta con il 54,56% dei consensi, battendo il sindaco uscente Piero Fassino (45,44% dei voti). Secondo Repubblica è una «grillina anomala, pacata nei toni e attenta a non fare false promesse elettorali». Indipendente: non ha firmato il “contratto” che vincola Virginia Raggi e gli altri consiglieri comunali eletti a Roma allo staff del M5S. In passato Chiara Appendino ha detto di sentirsi «totalmente» a suo agio e «integrata nel Movimento», ma anche di seguire poco le dinamiche nazionali del M5S.
Appartenenza religiosa: cattolica
Hobby: “Amo leggere, viaggiare, la montagna più del mare e giocare a calcio”. Tifa la Juventus.
Citazioni: “I cittadini tornino a essere parte dell’amministrazione: la Giunta in diretta su Facebook una volta al mese”;
“Un sindaco non può bloccare la Tav, porterò al tavolo le ragioni del “no”, dialogherò con tutti e ascolterò le ragioni di tutti e se non ci sarà dialogo possibile lasceremo l’Osservatorio”;
“Voglio rivolgermi oggi anche a chi non mi ha votato: Torino è una città divisa in due, ce n’è una parte che si sente sola. Non vogliamo più che sia così, il resto della città dovrà abbracciarla”;
“Sono stati imbrattati i manifesti del Pride con disegni e simboli davvero osceni. Non ci sembrava sufficiente una condanna, ci sembrava giusto venire di persona e nell’immediato per coprire quanto accaduto, quindi sono qui con Marco e Alessandro e attaccheremo manifesti nuovi per mettere un punto a quanto accaduto, assolutamente da condannare”.