La società Tlc e il leader della televisione a pagamento uniscono le forze per fermare l’avanzata delle nuove piattaforme di contenuti come Netflix. A Vodafone andrà la maggioranza del nuovo gruppo
Colossi dei media e dei contenuti televisivi da una parte e società di Tlc dall’altra sono sempre più vicini. Oltre al dinamismo in Europa, che ha visto coinvolta anche Telecom Italia con l’ingresso massiccio di Vivendi, che gioca anche sul tavolo di Mediaset, anche nel resto del mondo la convergenza accelera. Esempio ne è la fusione Sky-Vodafone annunciata in Nuova Zelanda. L’operatore televisivo ha comunicato che Vodafone prenderà il controllo della società (51%) che nascerà dalla fusione tra Sky e Vodafone Nz. Il valore dell’operazione è di 3,44 miliardi di dollari neozelandesi, che siginifica circa 2,1 miliardi di euro. L’operazione deve ancora avere il via libera delle assemblee degli azionisti e delle autorità neozelandesi. Il merger unisce il primo marchio della telefonia mobile con oltre 2,35 milioni di clienti e il leader della tv a pagamento, con 830mila abbonati. L’obiettivo dell’operazione è di fronteggiare la concorrenza sempre più agguerrita. A farne le spese, stando ai numeri diffusi con l’annuncio della fusione, è stata soprattutto la televisione leader del mercato dell’isola, che però negli ultimi tempi ha rallentato il passo della crescita a causa di Netflix e Lightbox, un’offerta domestica. Insieme, Sky e Vodafone potranno far leva sulla vendita abbinata di prodotti. Il valore congiunto delle due società sarà di 3,44 miliardi di dollari neozelandesi.