Ponte del 2 giugno, inizio delle prime vacanze estive, perturbazioni a go-go, nuvole in viaggio. E i siti dedicati alle previsioni del tempo vedono schizzare all’insù il loro traffico, proporzionalmente alle imprecazioni degli utenti quando il meteo pronosticato risulta, qualche volta, completamente cannato. Tra gli indirizzi web più visitati per sapere che tempo che fa c’è di sicuro meteo.it (controllato da Rti-Mediaset), i cui conti sono quindi immersi nella grande società del Biscione, e poi, meteogiornale.it o tempoitalia.it, editi entrambi d Meteogiornale srl (che ha ricavi attorno ai 200 mila euro annui e un piccolo utile, con Andrea Meloni socio di riferimento e partecipazione al network Banzai), oppure meteolive.it, edito da Meteo Italia srl (ricavi attorno ai 250 mila euro, socio di riferimento Maurizio Corbella, al 69,70%, partecipazione al network di Leonardo). O, ancora, centrometeoitaliano.it, edito dalla omonima srl che ha ricavi attorno ai 500 mila euro con utili per alcune decine di migliaia di euro e una compagine azionaria composta da Niccolò Saraca (41%) e Paolo Coccimiglio (41%). Non parliamo, però, ancora di soldi veri. Qualcosa si inizia a intravedere alla Meteosolutions srl, quella che si è inventata 3bmeteo.com, e che ha ricavi oltre i due milioni di euro annui per utili nell’ordine delle centinaia di migliaia di euro. Il presidente del cda è il socio di maggioranza, Massimo Bettinelli, il 40% è nelle mani di Sergio Brivio, e il volto di riferimento è quello piuttosto noto di Paolo Corazzon. Ma la vera gallina dalle uova d’oro è ilmeteo.it. Una srl di Padova nata nel 2003 e che ha un capitale strutturato in maniera piuttosto semplice: una sola azione da 100 mila euro nelle mani del socio unico fondatore e amministratore, il 40enne padovano Antonio Sanò. Uno che, tanto per dire, tra il 2011 e il 2016 realizzerà utili oltre i 15 milioni di euro. Ma non è sempre stato così: «Grazie a una struttura aziendale snella e a una gestione oculata siamo riusciti finalmente a passare in utile a partire dal 2011», spiega Sanò, «dopo anni di investimenti e talvolta anche di perdite. Tra il 2012 e il 2015 abbiamo consolidato dei bilanci positivi via via crescenti. Tuttavia nel corso del 2016 si è assistito a una contrazione generalizzata del mercato pubblicitario. Ma continuiamo a investire in ricerca scientifica meteorologica e ambientale (modelli meteo, modelli mare, modelli aria, modelli marea, ndr), in tecnologia (server cloud sempre più potenti, ndr), ricchezza dei contenuti oltre la previsione (vento, mare, densità delle precipitazioni, pulizia dell’aria, servizio pollini, ndr), sviluppo software per desktop e smartphone e, ovviamente, in pubblicità su siti web, motori di ricerca e social network». L’ultimo bilancio pubblico disponibile è quello del 2014, in cui la società aveva fatturato 10 milioni di euro, con 4,6 milioni di utili. Ma negli esercizi successivi le cose hanno continuato ad andare bene, «e pure nel 2016 (dal 1° febbraio la raccolta de ilmeteo.it è passata alla concessionaria Manzoni, dopo la fine del contratto con Veesible, ndr), pur in un contesto di mercato in cui il digital sta soffrendo in modo particolare, siamo abbastanza soddisfatti della raccolta», aggiunge Sanò. Ilmeteo.it è il sito di previsioni del tempo più visitato in Italia, con 8,155 milioni di utenti unici mese total digital audience, e 5,424 milioni di utenti unici mese in mobilità (di cui 3,570 milioni dalla app), secondo i dati Audiweb di marzo. I dipendenti sono pochi ma in crescita (nove a fine 2015), con costi di produzione notevolmente inferiori ai ricavi (3,4 milioni nel 2014, rispetto a 10 mln di ricavi), e una raccolta pubblicitaria in crescita costante oltre i 5 milioni di euro, cui sommare i ricavi che derivano dai contratti di fornitura di servizi per siti, giornali, radio, tv, aziende, e, addirittura, pure per la Marina militare italiana. «In effetti», sottolinea Sanò, «forniamo i nostri servizi ad aziende importanti. In valore assoluto sono numeri interessanti, ma in percentuali ancora marginali rispetto al fatturato complessivo. È un’attività che perseguiamo per posizionamento, rilevanza, awareness, e quindi il fatturato generato serve a coprire parte dei costi sostenuti per la fornitura». Il Meteo srl è, comunque, un gioiellino, senza debiti con le banche, con un patrimonio netto oltre i 10 milioni di euro composto dalla riserve di utili e un geniale fondatore che, dopo il liceo scientifico e la laurea in ingegneria, ha frequentato un master biennale a Belgrado, «patria della meteorologia moderna». Manzoni, con l’ingresso in portafoglio de ilmeteo.it, ha rafforzato il suo posizionamento sia sul mondo desktop sia su quello mobile doveilmeteo.it ha un ruolo di primo piano essendo una delle app più scaricate in Italia. Inoltre, spiegano dalla concessionaria del gruppo Espresso, «il suo profilo sociodemo, con una notevole presenza femminile (49% di donne, ndr) e la sua peculiarità geografica, ben si coniugano con gli altri prodotti editoriali e ne incrementano la capacità di presidio territoriale. Infine, ben si presta allo sviluppo progettuale: proprio su questo prodotto la struttura fuori format di Manzoni ha realizzato diverse idee che hanno riscontrato un bel successo sul mercato».
Claudio Plazzotta, ItaliaOggi