Cordata con Della Valle, Mediobanca, Unipol e Pirelli. Consob indaga su Piazzetta Cuccia. Prezzo di 0,7 euro per azione. Cairo: valuto se rilanciare
I soci forti di Rcs, quelli dei salotti buoni della finanza, si schierano con Andrea Bonomi per contrastare l’offerta di Urbano Cairo sul gruppo del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport. Così Diego Della Valle (al 7,3%), Mediobanca (6,3%), UnipolSai (4,6%) e Pirelli (4,4%) hanno lanciato ieri un’offerta pubblica di acquisto (opa) con capofila dell’operazione il fondo Investindustrial guidato dal fondatore Bonomi, tra l’altro ex presidente del consiglio di gestione di Banca popolare di Milano e oggi di nuovo alla guida del fondo che ha messo a segno una serie di acquisizioni di recente come Aston Martin, Flos, Stroili Oro, Artsana, Valtur e Sergio Rossi.
Il prezzo. Oggi i soci forti di Rcs (tutti insieme arrivano al 22,6% del capitale, pari a 117,9 milioni di azioni) con Bonomi puntano al restante 77,4%, pagando 0,7 euro per azione (mentre la proposta di Cairo prevede uno scambio carta contro carta, tramite un’offerta pubblica di scambio-ops che mette sul tavolo 0,12 azioni Cairo per ognuna di Rcs, valorizzandole 0,53 euro l’una). «Il prezzo, offerto per cassa, incorpora un premio del 68,4% rispetto al corso di borsa del 7 aprile scorso, data antecedente l’annuncio dell’ops promossa da Cairo Communication spa, e del 17,0% rispetto a quello di chiusura di venerdì 13 maggio 2016», si legge in una nota di ieri firmata Investindustrial mentre nel documento ufficiale si sottolinea che, al 13 maggio scorso, «il corrispettivo incorpora un premio di circa il 31,58% rispetto a quello dell’offerta promossa da Cairo Communication».
Il senso dell’operazione. L’obiettivo è creare un gruppo «multimediale» di portata internazionale, scommettendo su «eventi sportivi» e «ampliamento dell’offerta digitale», sia grazie ad acquisizioni esterne sia con «l’ulteriore valorizzazione di testate» come il quotidiano sportivo spagnolo «Marca e Gazzetta dello Sport». Al Corsera il compito di essere il fulcro per le news del nuovo gruppo. Strategia che non si discosta di molto da quella elaborata da Cairo. Una differenza sta invece nel fatto che quest’ultimo è un editore (La7 e diversi magazine) che ha dichiarato di voler prendere personalmente in mano Rcs e ha più volte attaccato le varie gestioni del gruppo milanese. Mentre Bonomi ha indicato nel suo comunicato di voler accelerare la ristrutturazione avviata «positivamente» dall’attuale management guidato dall’a.d. Laura Cioli. Differenti, poi, le prospettive per gli attuali azionisti Rcs che, con la proposta di Bonomi, devono decidere se conviene loro uscire o meno da Rizzoli mentre con Cairo la scelta è se diventare o meno investitori del nuovo conglomerato Cairo Communication+Rcs.
I dettagli. Bonomi, Diego Della Valle, Mediobanca, UnipolSai e Pirelli uniranno formalmente le forze con la prossima creazione di una newco, di cui Investindustrial avrà il 45% e gli altri investitori il restante 55% (a sua volta suddiviso equamente tra i soci Rcs con partecipazioni del 13,75% l’una). La newco porterà avanti l’opa grazie a risorse messe a disposizione direttamente dai singoli azionisti. L’offerta riguarda un massimo di 403,9 milioni di azioni. In caso di adesione totale l’impegno finanziario sarebbe di oltre 280 milioni di euro, secondo ipotesi di mercato (mentre a Cairo Communication potranno servire fino a 274,9 milioni di euro dopo aver fissato il prezzo unitario di emissione delle sue nuove azioni a 4,39 euro, per un massimo di circa 62,6 milioni di azioni post aumento di capitale). Al momento, non è stato ancora deciso il periodo di adesione alla nuova offerta. L’advisor finanziario di Bonomi è la stessa Mediobanca, quello legale lo Studio associato Clifford Chance, impegnato anche nell’operazione Mondadori-Banzai a fianco di Paolo Ainio (per Cairo, rispettivamente, ci sono il gruppo Intesa Sanpaolo e lo studio BonelliErede). Mediobanca fa parte anche del pool di banche creditrici per circa 413 milioni, considerando i proventi della vendita di Rcs Libri, pool di cui il primo creditore è però Intesa Sanpaolo. Bonomi e i soci Rcs mettono a disposizione, infine, altri 150 milioni di euro per eventuali aumenti di capitale (ipotesi già votata dall’assemblea dei soci Rcs, per un massimo di 200 mln).
Le condizioni. L’opa andrà in porto se la newco otterrà almeno il 66,7% del capitale (Cairo ha posto l’asticella minima al 35%+1) e, sul fronte delle banche, se gli istituti creditrici concederanno una moratoria così come ha chiesto Cairo.
Le prossime mosse. In casa Rcs è atteso il prima possibile un cda presieduto da Maurizio Costa per valutare la proposta di Bonomi. Urbano Cairo, invece, sta valutando «se rilanciare o meno» sui rivali. Ieri, però, ha precisato di non vedere «una differenza pazzesca tra le due offerte. La nostra valutava l’equity di Rcs 285 milioni di euro, a cui bisogna aggiungere il debito, mentre la loro valuta l’equity 360 milioni più il debito. Un aumento del 10%, segno peraltro che la mia offerta non è così a sconto». Intanto hanno reso noto che valuteranno l’offerta di Investindustrial Giuseppe Castagna, consigliere delegato di Bpm, e Federico Ghizzoni, a.d. di Unicredit (entrambi gli istituti sono tra le banche creditrici di Rcs). In particolare, Ghizzoni ha aggiunto che «a noi interessa che ciò che è stato fatto vada nella direzione del rafforzamento del gruppo e speriamo che questa proposta vada in questa direzione». E a chi gli chiedeva se preferisse un socio industriale o finanziario, ha risposto: «a noi interessa che i soci siano stabili, industriale o finanziario non ha importanza, bisogna vedere l’offerta». Restano infine da conoscere le nuove mosse dei soci storici di Rcs che hanno finalmente trovato in Bonomi il loro cavaliere bianco anti-Cairo e in particolare quelle di Mediobanca che, tramite il suo a.d. Alberto Nagel, di recente si era definita solo «destinataria» di possibili cordate contro l’editore di La7. Comportamento che ha attirato l’attenzione della Consob. In particolare, la Commissione nazionale per le società e la Borsa si vuole concentrare sul possibile conflitto tra le dichiarazioni rilasciate al mercato e il ruolo attivo come advisor dell’operazione nonché come partecipante attivo alla cordata. Ieri il titolo Rcs ha chiuso una giornata fortemente al rialzo a +16,55% a 0,6935 euro.
Italia Oggi