L’amministratore Piccinetti: niente modelli da altre città, serve un abito su misura. Si parte coi medici ad agosto, poi i makers e la fiera iraniana
«Non ci mettiamo in concorrenza con le altre fiere, non ci mettiamo contro Milano. Uniti si vince. Roma non può permettersi di perdere una scommessa strategica e rinunciare a una Fiera che sia volano per l’economia del territorio»: parole del neoamministratore unico di Fiera Roma Pietro Piccinetti, impegnato nel rilancio della struttura fieristica.
Per Piccinetti le fiere rappresentano un motore imprescindibile per l’economia: i 34 quartieri fieristici italiani, con 946 manifestazioni, 200 mila espositori finali e 22 milioni di visitatori totali, nel 2015 hanno generato un volume d’affari di 60 miliardi di euro, dando origine al 50% dell’export nazionale e costituendo il principale strumento di promozione per il 75% delle imprese industriali e per l’85% delle Pmi.
Per queste ragioni, secondo Piccinetti «il polo fieristico romano non deve rincorrere modelli fieristici di altre realtà urbane. Quello che serve è un abito su misura, capace di vestire la peculiare identità romana e mediterranea valorizzandone le enormi potenzialità».
I nuovi principali appuntamenti fieristici saranno Esc Congress 2016, il più grande congresso medico europeo e il più importante a livello mondiale dal punto di vista scientifico, a Fiera Roma a fine agosto, una kermesse che porterà nella capitale 35 mila delegati da 144 paesi, per un totale di oltre 60 mila presenze e un indotto sulla città in 5 giorni di congresso tra i 160 e i 200 milioni di euro.
A ottobre sarà la volta di Maker Faire Rome – The European Edition, tra invenzioni e creatività per celebrare la cultura del fai-da-te in ambito tecnologico alla base del «movimento makers».
A novembre sarà la volta di «Iran Country Presentation», la prima fiera iraniana fuori dall’Iran. Piccinetti dichiara che questo «è stato il mio primo atto da amministratore di Fiera Roma e ne vado particolarmente fiero. Ho firmato l’accordo per questa strategica manifestazione con il viceministro dell’industria iraniano Hossein Esfahbodi davanti al premier Matteo Renzi e al presidente Hassan Rohani e lo considero un esempio significativo del ruolo che le fiere possono avere nel promuovere incontro e business con partner esteri pubblici e privati. E in quest’ottica Roma, in quanto sede delle istituzioni, non può che essere candidata ideale per promuovere tale tipo di rapporti».
Da ultimo, tra un anno esatto, sarà la volta di Blast, una sorta di expo di start-up e imprese che metterà a sistema tutte le più interessanti realtà che operano nel settore dell’innovazione digitale. Da ultimo Piccinetti, richiamando le inerzie burocratiche che rischiano di mettere a repentaglio il rilancio della Fiera dilatando pericolosamente i tempi di vendita della vecchia struttura, rivolge un appello a tutte le istituzioni e a ciascun candidato sindaco, perché, «al di là degli schieramenti, ci sia un impegno di responsabilità verso la città. Solo unendo le forze di tutti e giocando tutti nella stessa squadra sarà possibile vincere questa partita».
Gianfranco Ferroni, Italia Oggi