«Il Gruppo Caltagirone Editore, dopo 20 anni di partecipazione attiva nella Fieg, ha deciso oggi di abbandonare l’associazione per diversità di vedute in merito al futuro del settore e allo sviluppo dello stesso. Contestualmente si sono dimessi tutti i rappresentanti del Gruppo ivi compreso il Cav. Francesco Gaetano Caltagirone e Azzurra Caltagirone Vice Presidente dell’Associazione». Lo si legge in un comunicato.
Del gruppo editoriale Caltagirone fanno parte Il Messaggero, Il Mattino, Il Gazzettino, Il Corriere Adriatico, il Quotidiano di Puglia, e Leggo, con le relative edizioni on line. La decisione di uscire formalmente dalla Federazione Italiana Editori Giornali sarebbe stata presa, riporta Primaonline.it, dopo la richiesta formulata allo stesso Caltagirone dal presidente Fieg Maurizio Costa, d’intesa con i rappresentanti del comitato esecutivo della Federazione, di rivedere la decisione presa dal gruppo a fine febbraio aprendo le procedure di cessione di ramo d’azienda delle aree produttive del Gazzettino di Venezia (dove è stato licenziato un lavoratore), del Mattino di Napoli (tre i licenziati) e del Messaggero.
Secondo il piano dell’editore Caltagirone, 77 addetti ai servizi delle tre testate (amministrativi, diffusione, ufficio del personale, segreteria di redazione) dal 1° aprile sono passati a Servizi Italia 15 srl, società appositamente costituita, ai cui dipendenti viene applicato il contratto del commercio che, tra l’altro, non prevede gli interventi della legge 416 dell’editoria in materia di ammortizzatori sociali (come i prepensionamenti) e il riconoscimento del cosidetto Fondo Casella. I lavoratori cosiddetti ‘produttivi’ (stampa, prestampa, archivio, servizi tecnici informatici, area di preparazione, rotative) del Mattino e del Messaggero sono passati, invece, alle nuove Stampa Napoli 2015 srl e Stampa Roma 2015. Le decisioni di Caltagirone hanno scatenato le proteste sindacali che sono sfociate in scioperi che hanno colpito tutte le testate quotidiane degli editori Fieg.
La Stampa