Alla vicepresidenza della banca Mi-To Paolo Andrea Colombo. Corrono per il consiglio Livia Pomodoro e Gorno Tempini. Assogestioni verso Marco Mangiagalli
Ora è il candidato ufficiale alla presidenza della prima banca italiana: Gian Maria Gros-Pietro attuale numero uno del consiglio di gestione è stato indicato dalle Fondazioni alla successione di Giovanni Bazoli per il quale si apre un triennio da presidente emerito. Nella posizione numero due della lista sulla quale la Compagnia di Sanpaolo, Cariplo, Cariparo e Carisbo hanno siglato martedì l’accordo corre Paolo Andrea Colombo, presidente di Saipem e già presidente di Enel, candidato alla vicepresidenza. Il vertice si chiude con il nome mai stato in discussione di Carlo Messina, il consigliere delegato protagonista del ritorno alla redditività della banca che si è piazzata al primo posto della classifica europea di Istitutional Investor. La rivista internazionale ha premiato lo stesso Messina come miglior Ceo del 2016 per il settore bancario. Per il comitato di controllo, organo cruciale con la nuova governance monistica, i soci stabili indicano nella sezione due della lista Edoardo Gaffo e tre donne: la commerta torinese Maria Cristina Zoppo, Milena Teresa Motta e Marina Manna. Oltre a Colombo, sono in di espressione “milanese” il manager Bruno Picca che siede in consiglio di gestione, Livia Pomodoro, magistrato, ex presidente del Tribunale dei minori e oggi presidente della bad bank delle quattro banche salvate dal dissesto, Giovanni Gorno Tempini, una carriera in Intesa, Mittel e Cdp, la professoressa Rossella Locatelli. Entrano poi nel listone Giorgina Gallo, torinese al vertice di L’Oreal, il professore padovano Giovanni Costa, Franco Cerruti, Gianfranco Carbonato. Pietro Garibaldi, Luca Galli, Gianluigi Baccolini sono gli ultimi tre nomi della lista a 18 che il presidente della Compagnia, Luca Remmert, ha definito «di grande qualità» e il presidente della Cariplo, Giuseppe Guzzetti ha salutato con «grande soddisfazione». Sebbene il nome di Gros-Pietro sia rimasto sempre in pole position, la candidatura del professore torinese di economia industriale, già presidente dell’Iri, ha dovuto fronteggiare nelle ultime settimane quella dell’ex ministro dell’Economia e direttore generale della Banca d’Italia, Fabrizio Saccomanni. Poi l’accordo siglato tra le quattro principali fondazioni, non sottoscritto dalla Fondazione Carifirenze. Il lavoro di Gros-Pietro da presidente del consiglio di gestione, in tandem con Messina, è stato molto apprezzato dai soci in questi anni. Tanto che su questo assetto di vertice le Fondazioni puntano ad aggregare un larghissimo consenso alle elezioni del 27 aprile che si svolgeranno a Torino dove è convocata l’assemblea di bilancio. Nell’ultima assemblea (straordinaria) che ha approvato con un voto plebiscitario il nuovo statuto della banca Mi-To, i fondi si sono confermati in netta maggioranza. Assogestioni presenta entro Pasqua la propria lista, che dovrebbe vedere in testa il bocconiano Marco Mangiagalli, membro del consiglio di sorveglianza. Alla minoranza spetta l’elezione del presidente del comitato di controllo.
Paola Pica, Il Corriere della Sera