Vivendi , search come emerso venerdì scorso a mercato chiuso da una comunicazione presente sul sito internet della Security and Exchange Commission, view l’autorità di borsa statunitense, ha aumentato la sua quota nel capitale di Telecom Italia al 24,9%, a un soffio dalla soglia del 25% che farebbe scattare l’opa obbligatoria.
Nel dettaglio, il colosso media francese ha acquistato 148,5 milioni di azioni ordinarie TI tra l’1 e il 9 marzo portando la sua quota dal 23,8% del 1 marzo ad appunto il 24,9% del capitale ordinario. “L’aumento della partecipazione di Vivendi nelcapitale ordinariodi TInon è una sorpresa”, commentano stamani gli analisti di Banca Imi. Tant’è che l’azione TI spunta solo un progresso dello 0,38% a 1,046 euro stamani in borsa, segno che nessuno crede in un’opa in arrivo. OraVivendi si trovapoco al di sottodella soglia d’opa del25% “che non ci aspettiamovenga superata. Semplicemente, secondo noi, l’aumento della quota in Telecom Italia riflette l’impegno di lungo termine di Vivendi nel gruppo tlc italiano. Anche perché, secondo i nostri calcoli,dopo la conversioneobbligatoriadel bond convertibilea novembre, l’attualequotadi Vivendi si diluirà al 22,3%”, fanno presente gli analisti di Banca Imi che sul titolo Telecom Italia mantengono il rating add e il target price a 0,97 euro.
Per cui, “escludendo eventuali operazioni straordinarie, non è previsto nessun ulteriore arrotondamento fino alla conversionedi1,3 miliardi di eurodi obbligazioni”, precisano gli analisti di Icbpi che continuano a consigliare (buy) l’acquisto del titolo Telecom Italia con un prezzo obiettivo a 1,04 euro.
Il mercato non crede neppure in un’integrazione con la francese Orange dopo la secca smentita del presidente di Telecom Italia , Giuseppe Recchi, il quale ha dichiarato la scorsa settimana che è una fantasia: “Parlare, come fa l’ad di Orange , di un’operazione che è solo nella sua testa, la considero una fantasia di cui è bene ci sia un’assunzione di responsabilità, per gli effetti che può creare su media e mercati”, ha sottolineato Recchi.
Nei giorni scorsi l’ad di Orange , Stephane Richard, ha detto che l’operatore francese sarebbe pronto a guardare a una fusione con Telecom Italia se lo chiedesse Vincent Bolloré, presidente di Vivendi . Ma Recchi non vede nemmeno la possibilità di creare valore in seguito a una tale fusione.
Tuttavia, nel lungo termine, gli analisti di Mediobanca Securities vedono il mercato europeo delle telecomunicazioni come un’unica entità giuridica (la stessa Commissione Ue sembra avere un atteggiamento più proattivo verso il consolidamento a seguito degli investimenti necessari per sostenere l’innovazione, la fibra e il 5G).
In questo scenario, “ci sarebbe spazio per pochi player e Telecom Italia , sostenuta da Vivendi come azionista principale, potrebbe svolgere un ruolo chiave in questo scenario che potrebbe coinvolgere Vodafone, Liberty, Deutsche Telekom , Orange e Telefonica “.
Detto questo, “vorremmo aggiungere che offerte transfrontaliere potrebbe avvenire una volta che sarà implementato il consolidamento in ogni Paese. Naturalmente la conversione delle azioni di risparmio TI è un passo necessario per facilitare tale processo. Ribadiamo il nostro rating outperform e il target price a 1,32 euro sul titolo TI”, concludono gli analisti di Mediobanca.
Milano Finanza