In Borsa il titolo Rizzoli perde il 7,87% Rocca e Pellicioli non interessati al Corriere

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elkann_debenedettiIl giorno dopo l’annuncio della fusione di Stampa e Secolo XIX dentro Repubblica, prescription con relativo disimpegno della famiglia Agnelli-Elkann da Rcs-Corriere della Sera, Piazza Affari ha registrato ieri una pausa sui titoli L’Espresso e Rcs. L’Espresso ha chiuso infatti a -2,33% a 0,966 euro, Rcs a -7,87% a 0,562 euro dopo, rispettivamente, il +15,89% e il +7,21% del giorno prima. Sul gruppo di via Rizzoli, in particolare, il mercato s’interroga sull’assetto azionario nel dopo Fiat-Fca, visto che la casa automobilistica ha fatto sapere che distribuirà ai propri soci il 16,7% attualmente in suo possesso ed Exor (holding degli Agnelli-Elkann) cederà a sua volta la sua quota intorno al 5%. Il pacchetto, hanno fatto sapere ieri da Fca, «sarà ceduto in modo frazionato sul mercato, in base a prassi coscienziose e senza arrecare danno alla società. Escludiamo di vendere a un singolo soggetto». Comunque, il mercato si attende della pressione sul titolo Rcs fino a quando non sarà terminata la cessione della quota Fiat. Se Urbano Cairo, editore di periodici e del canale tv La7, è il socio Rcs col 4,6% che ci si aspetta maggiormente possa crescere nella compagine, indiscrezioni di stampa hanno fatto ieri i nomi del presidente Assolombarda Gianfelice Rocca e del numero uno di De Agostini Lorenzo Pellicioli. Entrambi, però, hanno escluso un coinvolgimento. Categorico anche il presidente del gruppo 24 Ore Benito Benedini: «smentisco nuovamente e categoricamente le notizie circolate relative a ipotesi di aggregazione con altre aziende editoriali». C’è poi Diego Della Valle (al 7,3%) destinato a diventare il primo singolo azionista industriale di Rcs ma, al momento, nessuna indiscrezione è filtrata dal suo quartier generale. Subito dopo il patron della Tod’s c’è Schroders (accreditato di un 5%), che fa parte dello stesso conglomerato del fondo Vanguard (2,3% circa). Ma entrambi questi azionisti, che detengono pacchetti di titoli Fca in misura marginale, sono di natura finanziaria. Resta infine alla finestra Unipol, con il 4,6% ereditato da FonSai. «Non abbiamo mai detto che vogliamo vendere né abbiamo mai detto di voler salire», ha dichiarato ieri il suo numero uno Carlo Cimbri. «C’è uno scenario nuovo che dobbiamo valutare. Abbiamo interesse alla stabilità oltre che allo sviluppo dell’azienda».

Italia Oggi