Anche un renziano di stretta osservanza come il senatore Pd Michele Anzaldi sembra arrivato al limite della sopportazione e su uno dei suoi argomenti preferiti, view la Rai e i suoi vertici, ask stavolta spara a zero senza riserve. Secondo il parlamentare siciliano, è il momento di confessare l’errore madornale della maggioranza renziana: “Dopo sei mesi – ha detto al Fatto quotidiano – dobbiamo ammetterlo: su Antonio Campo Dall’Orto e Monica Maggioni ci siamo sbagliati”. Una bocciatura senza appello secondo Anzaldi mentre la Rai peggiora con il passare del tempo: “Sia sul piano della comunicazione, sia su quello della trasparenza”. Richiami – Anzaldi non è uno qualunque nel Pd targato Renzi. Beppe Grillo lo ha definito il Goebbels del renzismo, qualcuno lo chiama il Maurizio Gasparri del centrosinistra, nella Commissione Vigilanza fa il segretario e membro attivissimo, per l’Espresso è l’epurator della Generazione Leopolda. E proprio quel ruolo emerge con una sorta di minaccia velata verso i due capi della tv pubblica: “Ma lo sanno il direttore generale Campo Dall’Orto e la presidente Maggioni come sono arrivati lì? Ce li abbiamo messi noi della Vigilanza, con una serie di votazioni a catena complicatissime, con uno straordinario lavoro di mediazione politica. E adesso che fanno? Non vedono, non sentono, non parlano”.
Capodanno – Secondo Anzaldi a pagare per il grande disastro di Capodanno è stato un capro espiatorio: “un povero disgraziato, mentre Giancarlo Leone, direttore di Rai1, è ancora lì, al suo posto. Ed è lui, le ricordo, che a caldo cercò di far sembrare una robetta divertente quel penoso inganno grazie al quale milioni di italiani brindarono in anticipo al 2016”.
Demolizione – Certo magari per cambiare la Rai c’è bisogno di tempo e pazienza, Anzaldi non ce l’ha e non la vuole, per lui va: “Demolita definitivamente. Guardi, io certe cose le dico per il bene della Rai, per dare un senso al canone che ora tutti pagheranno in massa”. Secondo Anzaldi non si spiega come faccia la giornalista Franca Leosini a prendere sonno la notte: “dopo quel che ha fatto. Contro il parere del procuratore di Pesaro, intervista quello che ha sfregiato Lucia Annibali, un matto condannato a vent’anni di reclusione nei primi due gradi di giudizio e in attesa del verdetto della Cassazione. È servizio pubblico? No. Infatti è insorto tutto il Parlamento. Ma loro due, Dall’Orto e Maggioni, si sono giustificati, hanno chiesto scusa? Zero: come sempre muti nel loro silenzio, altezzoso e arrogante”.
Giannini – Anzaldi non è meno morbido neanche con il conduttore di Ballarò, Massimo Giannini, sulla graticola da almeno una settimana per una frase sul ministro Boschi. Secondo il senatore Pd, nessuno del suo partito vuole far cacciare Giannini: “Perché è già stato licenziato dagli italiani. Fa ascolti imbarazzanti. Ricordo solo che il suo editoriale di martedì scorso è andato in onda tra le 21.05 e le 21.10, esattamente quanto Rai3 è crollata all’ultimo posto tra le reti generaliste. Ma siccome Giannini lavora in un’azienda dove ormai tutto è possibile, invece di starsene buono e mortificato, l’altra sera è pure andato a parlare male di chi lo paga, e stendiamo un velo pietoso sulla cifra del suo stipendio, a ‘Fuori onda’, sul La7, miracolosamente diventata diretta concorrente di Rai3, grazie alla fallimentare direzione di Andrea Vianello. Che ovviamente come pure Leone se ne sta ancora lì, bello tranquillo al suo posto”.
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