Al 24′ del match di ieri sera allo Stadio Olimpico, l’arbitro Irrati sospende la partita e chiama le due squadre al centro del campo dopo i cori razzisti provenienti dalla curva laziale verso Koulibaly e anche per uno dei soliti cori rivolti spesso alla squadra campana e ai suoi tifosi, < quello ormai abusato sul Vesuvio. La gara riprende dopo qualche minuto con l’annuncio dall’altoparlante di evitare altri cori del genere, pena la sospensione della gara. Nel post partita queste le dichiarazioni del tecnico del Napoli, Maurizio Sarri: "I buu razzisti? Dobbiamo fare i complimenti a Irrati, perché la situazione stava diventando imbarazzante: eravamo tutti dispiaciuti per Koulibaly". Approva l'operato dell'arbitro anche Marcello Nicchi, il presidente dell'Aia: "Bravo Irrati, ha gestito bene Lazio-Napoli sul piano tecnico e ha fatto una scelta importante sul piano culturale, nel sospendere la partita per quello che stava accadendo sugli spalti". Di diversa opinione è invece Stefano Pioli, allenatore della Lazio: "La partita fermata per i 'buuh' razzisti a Koulibaly? Fossi stato al posto dell'arbitro non avrei fermato la partita. Questi cori non vanno fatti e non sono giustificabili ma anche noi abbiamo giocatori di colore e vengono rispettati". Stefano Pioli va controcorrente e non approva l'operato dell'arbitro Irrati. "Facendo così si dà importanza a una minoranza - precisa l'allenatore della Lazio -. Io avrei fatto proseguire il gioco". Che la Lazio rischi la chiusura della curva o dell' intero stadio ? La decisione, dopo un’attenta lettura del referto arbitrale, spetterà già oggi al giudice sportivo Gianpaolo Tosel. Il regolamento, infatti, non lascia molte alternative: la discriminazione territoriale è stata depenalizzata con una serie di sanzioni economiche, ma per quella di stampo razziale, come i cori rivolti a Koulibaly, vige ancora la legge delle chiusure di un solo settore o di gare a porte chiuse.