Polemica internazionale sui pannelli posizionati a coprire le opere dei Musei Capitolini. Il presidente iraniano: “Non ci sono stati contatti a questo proposito”. Il ministro per i Beni culturali: “Né io né Renzi informati”
La vicenda delle statue coperte “è una questione giornalistica. Non ci sono stati contatti a questo proposito. Posso dire solo che gli italiani sono molto ospitali, remedy cercano di fare di tutto per mettere a proprio agio gli ospiti, e li ringrazio per questo”. Così il presidente iraniano Hassan Rouhani rispondendo a una domanda dei giornalisti in conferenza stampa a Roma. Ma il ministro della Cultura Dario Franceschini riapre la polemica. “Scelta incomprensibile”. “Io penso che ci sarebbero stati facilmente altri modi per non andare contro la sensibilità di un ospite straniero così importante senza questa incomprensibile scelta di coprire le statue”. Poi ha chiarito: “Né il sottoscritto né il presidente del Consiglio erano stati informati di quella scelta”.
Lotta al terrorismo. Il presidente iraniano ha fatto il punto sugli incontri dei giorni scorsi. Nei colloqui tra Rouhani e il governo italiano si è parlato di cosa “fare insieme contro il terrorismo”. “L’Iran è un Paese contro il terrorismo e si adopera a tutto campo per contrastarlo e siamo pronti a collaborare con tutti i Paesi”.
Verso la primavera. Con la fine delle sanzioni “abbiamo lasciato l’inverno de nostri rapporti, spero che andiamo verso la primavera”, ha detto il presidente iraniano, a proposito delle prospettive economiche per il futuro. “E spero – ha aggiunto auspicando un maggiore collaborazione anche in campo produttivo – che arriveremo a esportare prodotti comuni”.
Il caso Arabia. “Chi ha chiesto scuse formali non conosce l’abc della diplomazia”, ha precisato il presidente iraniano, tornando sulle polemiche con il governo di Riad, dopo l’esecuzione del religioso sciita in Arabia Saudita. “Perché dobbiamo chiedere scusa? Sostengono i terroristi nella regione e noi dobbiamo chiedere scusa? Bombardano lo Yemen e noi dobbiamo chiedere scusa? Un innocente che parlava a favore dei diritti umani è stato ucciso e noi dobbiamo chiedere scusa? Muoiono migliaia di persone per la cattiva gestione dell’Hajj e noi dobbiamo chiedere scusa?”. Il presidente iraniano ha però ribadito che Teheran vuole che si smorzino le tensioni con l’Arabia Saudita e ha chiesto anzi l’aiuto della comunità internazionale: “tutti possono dare una mano, c’è un andirivieni tra Teheran e Riad, tutti possono aiutare”.
Rapporti con Usa. Il presidente ha poi detto che l’Iran potrebbe avere relazioni migliori con gli Stati Uniti, ma dipende da Washington modificare l’atteggiamento “ostile” nei confronti di Teheran: “È possibile per Iran e Usa avere migliori relazioni – ha spiegato Rouhani – ma la chiave è nelle mani di Washington, non di Teheran”.
Con Papa Francesco “grande affinità di vedute” . Illustrando le questioni affrontate negli incontri, Rouhani ha riferito che anche papa Bergoglio concorda la necessità di eliminare dal mondo “tutti gli arsenali di armi di distruzione di massa”. Con Papa Francesco vi è stata una “grande affinità di vedute” su temi spirituali e politici, ha detto. “Abbiamo concordato che la libertà di espressione non significa offendere la religione degli altri”, ha spiegato, sottolineando come ciò sia un elemento che può “dividere molto”. Insieme a Francesco, Rohani ha anche ribadito la necessità che le diverse sedi, islam, cristianesimo e ebraismo combattano insieme “contro il terrore e la violenza”.
Visita al Colosseo. Oggi è stato l’ultimo giorno del soggiorno italiano del presidente Rouhani, che, dopo aver incontrato ieri il Papa e lunedì il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il premier Matteo Renzi, visita il Colosseo. L’area intorno al monumento è stata presidiata dalle forze dell’ordine (militari, carabinieri, polizia e vigili urbani). Nessuna restrizione al traffico, mentre è vietato l’accesso ai veicoli privati – come ormai da mesi – sui via dei Fori imperiali, dove passano solamente gli autobus, i taxi e le botticelle.
“Repubblica”