Una ricerca conferma che ancora ci fidiamo più degli amici, rx anche online, che della tv. In corrispondenza temporale all’inchiesta pubblicata da Bloomberg sulla massa di visualizzazioni false vendute al mercato pubblicitario (che metterà ancora più in crisi il già traballante comparto minacciato da ad block e guerra tra i grandi attori del web) sono usciti ieri i risultati di una ricerca realizzata da Nielsen chiamata Trust in advertising. Si tratta di una ricerca a livello europeo (30.000 individui in 60 paesi, purchase compresa l’Italia) con lo scopo di monitorare l’andamento quantitativo dell’advertising, ma anche mettere a fuoco le dinamiche che intercorrono nel rapporto consumatore/canali adv. La ricerca ci dice innanzitutto che il 74% dei consumatori italiani considera credibili i consigli di conoscenti diretti (il celeberrimo“passaparola”) e il 64% i commenti postati sui social network. Al terzo posto si posizionano i contenuti editoriali di quotidiani e periodici, generic mentre la credibilità dei siti aziendali si colloca allo stesso livello di quella della televisione (45%). Nella top 10 dei formati pubblicitari di cui più gli italiani si fidano c’è il product placement (cioè i prodotti promossi all’interno di film/altre trasmissioni) che si attestano al 41%, ben 7 punti percentuali al di sopra della media europea, il che sinceramente è piuttosto sconfortante. Infine la credibilità della pubblicità nei social media si attesta intorno a valori compresi tra il 30% e il 35%, a seconda delle modalità, precedendo il video adv e il SEM (pubblicità veicolata dai motori di ricerca). Anche in Europa il mezzo pubblicitario più “credibile” rimane il passaparola (per il 78% degli intervistati), il 60% si fida dei commenti online, mentre il 54% del campione ha fiducia nelle informazioni che trova sui siti internet delle aziende. Dopo tutta questa ubriacature di percentuali possiamo giungere ad alcune conclusioni, anche grazie alle dichiarazioni dell’amministratore delegato di Nielsen Italia Giovanni Fantasia il quale sottolinea l’importanza del passaparola, decisiva nella generazione della preferenza di servizi/prodotti. “Per questo risulta strategico che le aziende garantiscano al cliente una customer experience positiva, grazie alla quale è possibile sviluppare quel flusso di opinioni che si rivela poi essere lo strumento più efficace per condurre alla decisione di acquisto”. L’altra evidenza che emerge dalla ricerca riguarda il canale e il contenuto della proposta pubblicitaria che sono ormai indissolubilmente legati e si influenzano reciprocamente. “Per i brand che vogliono massimizzare il ritorno sull’investimento, la formula vincente è quella dell’advertising integrato, che coniuga le forme tradizionali con l’online. Prova di ciò è il fatto che sempre più spesso lo spot televisivo invita lo spettatore a navigare sul sito dell’azienda, così da rendere più efficace il relativo messaggio”. Quindi si conferma ancora una rilevanza dei canali tradizionali, come la tv, ma sicuramente anche la pubblicità online che, grazie a smartphone e tablet, si rivela una fonte flessibile e svincolata da spazio e tempo e che rivela di essere molto più efficace nelle decisioni di acquisto rispetto ai mezzi considerati più credibili. (Wired)