Gentile Direttore, rx
sono abituato a ricevere insulti ad ogni cambio di grafica annunciato dall’Espresso. Fu così nel 2011 ed è così anche oggi. Insomma, all’Espresso continuano a cambiare direttori ma lo stile della casa (sic!) rimane sempre fedele alla favola della Volpe e l’uva («Nondum matura est, nolo sumere acerbam»). Così, intervistato da Italia Oggi, l’attuale direttore dell’Espresso alla domanda «Non teme nemmeno la concorrenza di Panorama?» risponde sprezzante: «Panorama è stato uno straordinario magazine…». Si tratta di una risposta sciocca che non è degna di replica. Comunque, la verità è che nell’anno appena concluso Panorama effettivamente, da un punto di vista grammaticale, «è stato uno straordinario magazine»: ha cioè, come al solito, stracciato l’Espresso nell’unico campo che conta e cioè quello della diffusione (dati Ads) con 239.528 copie a fronte delle 206.548 del concorrente (quanto alle performance del sito web, panorama.it surclassa quello dell’Espresso: a dicembre 2014, ultimo dato disponibile Audiweb, il confronto dice 2,129 milioni di utenti unici contro 1,541 milioni). Per tutto il resto, invio molti auguri al signor direttore che come primo punto del suo nuovo corso (avanti un altro) afferma: «Riscopriamo in primo luogo il gusto di raccontare l’Italia e le sue molteplici facce». Chissà perché, ma queste parole evocano esattamente lo spirito di una straordinaria iniziativa editoriale che ha visto Panorama protagonista nel 2014 con il tour di Panorama d’Italia (mi limito a ricordare alcuni numeri: 80 mila partecipanti, 3 milioni di italiani raggiunti sul territorio, 100 milioni di contatti, 500 aziende coinvolte e 180 start-up). Il 9 marzo presenteremo a Milano l’edizione del 2015, che promette di essere ancora più strabiliante. Vicinanza è invitato, se deciderà di fare un salto si accorgerà che i suoi fantasmi sono più vivi che mai.
Cordialmente,
Giorgio Mulè
Direttore (vivente) di Panorama