
La riuscita della manifestazione del 1 ottobre ha finalmente portato alla luce la grave condizione di migliaia di lavoratori e lavoratrici ex Alitalia Lai dell’aeroporto di Fiumicino, che hanno perso il lavoro a causa di manager come Cimoli e Mengozzi. A pochi giorni dalla cessazione del sostegno al reddito, continuano a trovarsi senza alcuna prospettiva per il proprio futuro.
Ci sono le conseguenze delle crisi di Argol e Groundcare, che hanno lasciato centinaia di lavoratori privi di occupazione e senza adeguata copertura degli ammortizzatori sociali. A questi si aggiungono i licenziati da Alitalia CAI nel 2014, il cui destino sembra simile a quello dei loro predecessori licenziati nel 2008. Si sta delineando una situazione critica per centinaia di lavoratori precari, a partire da quelli di Alitalia, che rischiano di non essere più richiamati dopo aver raggiunto il termine massimo di contratti, e che sono privi di ogni forma di supporto economico: un’altra dispersione di un patrimonio umano accumulato nel tempo.
Un ulteriore tema critico è rappresentato dalla AMS, recentemente fallita, che solleva interrogativi sul futuro di altre centinaia di operai specializzati, operanti in un settore industriale di eccellenza, dedicato alla manutenzione di motori aeronautici.
Il complesso di tutte queste crisi porta a risultati drammatici: migliaia di persone e famiglie rimangono senza risposte, precipitando verso la miseria e l’emarginazione sociale.
Un dato spaventoso, reso ancor più intollerabile dal fatto che l’aeroporto di Fiumicino è il più grande polo industriale del centro-sud, previsto in crescita sia per il numero di passeggeri che per l’occupazione nei prossimi anni. Leonardo Da Vinci è diventato una sorta di far west, in cui le Istituzioni hanno mostrato un’inquietante indifferenza, mentre le aziende, pronte a richiedere risorse pubbliche quando ne hanno bisogno, sono le stesse che negano ogni responsabilità sociale nei momenti critici.
Il prossimo 14 ottobre, i “dannati” del Trasporto Aereo si riuniranno di nuovo in piazza a Roma, sotto la sede del ministero del Lavoro di via Fornovo, per partecipare alla riunione riguardante il Fondo di Solidarietà del Trasporto Aereo. L’obiettivo è rivendicare il diritto al lavoro, attraverso la concreta attuazione dei progetti di ricollocazione e i bacini di mobilità, richieste che sono state a lungo ignorate e per garantire la salvaguardia pensionistica per gli esodati, oltre a un reddito che sostenga coloro che hanno perso il lavoro.