Negli scorsi giorni, San Diego è stata il centro di una conferenza tenutasi dal 10 al 18 giugno nella quale la commissione dell’ITU (International Telecommunication Union) ha cominciato a definire i primi standard relativi alla futura connettività 5G. Questo compito è spettato a una delegazione di 12 membri che ha cominciato a tracciare le prime linee guida ufficiali per il nuovo standard, stabilendo che la velocità massima raggiungibile sarà di ben 20Gbps, quindi 20 volte superiore ai valori massimi raggiungibili dall’attuale tecnologia 4G che ha le potenzialità per arrivare a 1Gbps.
Il passaggio allo standard 5G darà il via alla possibilità di trasmettere contenuti in streaming in formato 4K UHD e aprirà nuove possibilità anche a tutti i terminali che appartengono all’IoT, i quali potranno comunicare tra loro entro 1Km^2 alla velocità di 100Mbps. La conferenza di San Diego ha anche stabilito il nome tecnico del nuovo standard, definito ora con IMT-2020, seguendo lo stesso schema applicato per la denominazione dello standard 3G IMT-2000 e 4G IMT-Advanced. 2020 non è un numero preso a caso, dal momento che sarà proprio in questo anno che prenderà il via la commercializzazione su larga scala di prodotti e servizi compatibili con lo standard 5G, anche se le prime sperimentazioni sul campo prenderanno il via dal 2018, a cominciare dalla trasmissione su reti 5G dei Giochi Olimpici Invernali 2018 di PyeongChang.
Il prossimo ottobre si terrà una nuova conferenza che stabilirà i dettagli finali per lo standard con l’approvazione finale dei 193 membri della commissione ITU, mentre l’assegnazione delle frequenze avverrà nel 2019. La Corea del Sud sta giocando un ruolo di grossa importanza all’interno della realizzazione e della sperimentazione delle tecnologie 5G, grazie anche alla prossima attivazione della rete LTE-X in grado di garantire velocità sino a 1.17Gbps e che si propone come primo ponte tra 4G e 5G.
(Il Messaggero)