Il fatturato è diminuito del 18%, ailment in linea con il piano industriale, advice mentre il ritorno all’utile è previsto solo per il 2018. L’amministratore delegato: “Azienda risanata”, in aprile assemblea per il rinnovo del consiglio
(di VITTORIA PULEDDA, Repubblica)
Seat, primo bilancio fuori dal concordatoMILANO – Primo bilancio della “nuova” Seat, uscita dal concordato (lo scorso ottobre) e ormai “risanata”, come ha dichiarato l’amministratore delegato Vincenzo Santelia. Ma ancora lontana dal ritorno all’utile netto, previsto solo nel 2018.
Il 2014 invece si è chiuso con un fatturato a quota 388,9 milioni (era intorno al miliardo cinque anni fa) in calo del 18,1% rispetto al 2013. Più che dimezzato anche l’Ebitda, a 32,6 milioni (-63,5%) mentre l’Ebit è risultato negativo per 25,5 milioni, contro un rosso di 234,4 dello scorso anno. Solo “contabile” l’utile di 1,37 miliardi, effetto diretto del concordato e della trasformazione del debito in azioni della società.
Ed è proprio questa la storia di risanamento di Seat, che dopo aver trasformato i creditori in azionisti ora ha un indebitamento praticamente nullo (tranne un leasing per una settantina di milioni) e può tornare a pensare al business senza la zavorra dei debiti. Il che non significa che la fase di turnaround sia finita: ad esempio per il 2015 il piano industriale prevede un Ebitda di 12 milioni, dunque decisamente inferiore a quello attuale.
Anche il fatturato continuerà a scendere e riprenderà a salire solo dal 2016. “L’azienda ha un’inerzia molto lunga per i ricavi”, ha spiegato Santelia, per cui la ripresa dell’attività commerciale che si registra dal 2014 avrà impatto “parziale sui conti dal 2016” ma, ha sottolineato il top manager, “abbiamo centrato gli obiettivi del piano e per la cassa siamo andati oltre il piano”.
Attualmente Seat ha due azionisti che insieme controllano circa il 55-56% del capitale – si tratta di Goldentree e Avenue capital (Marc Lasry) – fondi specializzati in ristrutturazioni. La prossima assemblea di aprile dovrà nominare il nuovo consiglio ma l’amministratore delegato punta alla riconferma.