Luxottica ben intonata a Piazza Affari (+1, no rx 5% a 42, find 72 euro) dopo la promozione di Nomura da neutral a buy e un innalzamento deciso del target price da 40,7 a 47,5 euro. La banca giapponese rivaluta positivamente tutto il settore del lusso oggi. Nel frattempo, Leonardo Del Vecchio ha chiuso il riassetto di Delfin in vista della successione per dare stabilità al gruppo.
In un report in cui gli analisti hanno promosso il settore europeo del lusso a bullish da neutral, gli esperti sottolineano come Luxottica offra una combinazione di accessibilità del brand, forte generazione di cassa, decisa esposizione agli Usa (60% dei ricavi), positiva alla luce del cambio euro-dollaro e del buon pil statunitense. Inoltre la crescita dell’eps stimata per il 2015 è del 20%.
Nei giorni scorsi Leonardo Del Vecchio ha lavorato su Delfin, la cassaforte lussemburghese a cui fa capo il controllo di Luxottica con il 62% delle quote. Ha effettuato un aumento di capitale che lo ha portato a salire nel capitale della holding fino al 25%.
Il patron lascia per testamento alla moglie Nicoletta Zampillo, che non compariva come socio della holding, proprio questo 25% di Delfin e ai 6 figli il restante 75% del capitale.
Finora l’assetto di Delfin vedeva Leonardo Del Vecchio titolare dell’1,72% del capitale sociale in piena proprietà, con diritti di usufrutto su tutto il capitale. La nuda proprietà era stata già ceduta in passato in parti uguali (16,38%) ai sei figli: Claudio, Marisa e Paola nati dal primo matrimonio, Leonardo Maria, figlio della seconda moglie Nicoletta Zampillo con cui l’imprenditore si è risposato ed è l’attuale moglie, e i figli della terza unione, Luca e Clemente.
Delfin adesso ha varato un aumento del capitale di 162 milioni di euro, sottoscritto per intero dal patron di Luxottica che così sale al 25% del capitale in piena proprietà. Il capitale sociale della holding è passato da 520,9 milioni di euro a 682,9 milioni con la creazione di 6.232.370 azioni ordinarie e di 248.832 titoli privilegiati di classe A (Pescs) in entrambi i casi del valore nominale di 25 euro.
Leonardo Del Vecchio ha mantenuto l’usufrutto e i diritti di voto sull’intero capitale come aveva in precedenza, mentre ai sei figli è rimasta la nuda proprietà dei titoli Delfin per il 12,5% rispetto al precedente 16,5%.
di Elena Dal Maso Milano Finanza