Cover Story
Le sette volte di Nina Moric
È il record a letto con il marito: Nina Moric è così bella e innamorata da sembrare finta.
Mentre Gino Pollazzone è così vivace da sembrare vero.
Confronto a distanza tra due creature da sogno.
INTERVISTA DI CESARE LANZA SU “CAPITAL”
Bellezza sfolgorante. Visibilmente felice. Luminosa. Solare. Trasparente. Una ragazza innamorata: è Nina Moric, 25 anni, croata, segno astrologico cancro. In Italia dal 1999, con un bel successo in “Torno sabato” a fianco di Giorgio Panariello, che l’aveva notata in un video con Ricky Martin.
– Cosa prova una ragazza bella come te a sentirsi, di continuo, un oggetto di desiderio?
“Non avverto questo desiderio.”
– Risposta poco credibile. Per trovare un posto appartato, una saletta in questo
albergo adatta alla nostra intervista, abbiamo attraversato la hall e dieci metri di corridoio: tutti gli occhi maschili, e forse anche femminili, ti erano addosso. Occhi curiosi e affamati, credimi.
“Voglio dire che mi sono abituata fin da piccola a vivere in una specie di culla, un angolino di solitudine in cui mi rifugio.”
– Per difesa?
“Forse. Mi metto al riparo dal mondo esterno. Sono orgogliosa, a volte, di sentirmi
sola e indipendente. Non influenzabile da quel che succede.”
– Parlami di te. Figlia unica?
“No. Due sorelle di età maggiore: Tina, 34 anni, e Susanna, 28.”
– Che tipo di famiglia?
“Molto unita. E molto cattolica, attenta ai valori. Mio padre ingegnere elettronico,
mia mamma economista. Cosa vuoi sapere di più?”
– I tuoi studi.
“Iscritta all’università a legge, ma non ho finito.”
– E perché una ragazza di buona borghesia sceglie di fare la modella?
“Era un mio sogno, fin da bambina. Ecco: io sono, soprattutto, una persona
curiosa. Fin da bambina ero vivace, curiosa. Gli errori non mi spaventavano. Andavo a sbattere contro il muro, se necessario, ma volevo provarci, sulla mia pelle. Non accettavo consigli.”
– Prova a descriverti, scegliendo quattro o cinque aggettivi adatti.
“Sono contraddittoria. Insicura. Forte. Passionale. Sensibile. Curiosa. Forte, ho detto? Forte, sì. Ma anche molto debole. Per fortuna sono molto coccolata. E non mi spaventa la solitudine.”
– Però hai a fianco un uomo di cui sei molto innamorata, con evidenza.
“Sì. Innamoratissima: di Fabrizio Corona, mio marito.”
– Altri amori importanti, prima di lui?
“No. Quando si è giovani, si confondono le prime emozioni della sensualità con
l’amore. Credo di essermi innamorata la prima volta a 17 anni. Lui, Nicola, aveva due anni più di me. E’ durata due anni e siamo rimasti amici.”
– Cosa ti piace, in un uomo?
“Deve stupirmi. Dev’essere forte, intelligente, deve conquistarmi ogni giorno. E
soprattutto io devo sentire di avere molte cose da imparare da lui. Temo anzi che, se smetto di imparare, smetto di amare. Non mi piacciono i ragazzi vuoti. E poi anche da me si può imparare. La vita è bella se ogni giorno si impara qualcosa di nuovo.”
– Cosa si può imparare da te?
“Piccole cose quotidiane, ma importanti. Come vivere giorno per giorno in modo
positivo, con ottimismo. Se succede qualcosa di brutto, penso subito a qualcosa di bello, per girare pagina.”
– Il momento più brutto della tua vita?
“Non ci sono stati momenti bruttissimi. Forse lo smarrimento quando, per la prima
volta, a 19 anni, mi trovai sola a New York. Era la prima volta che affrontavo la solitudine. Imparai a conviverci. Ma mi sentivo abbandonata. Ed è lì che sono cresciuta e ho messo da parte tante paure.”
– Dimmi una parola sulle città della tua vita… New York?
“Magica.”
– Zagabria.
“Non la sento come la mia città. Ma ogni tanto ho nostalgia.”
– Milano.
“E’ lei, la mia città.”
– Parigi.
“Stupenda.”
– E ora parlami di te. Qual è la parte del tuo corpo che ti piace di più?
“Il seno, le gambe.”
– E le donne a cui ti piacerebbe assomigliare?
“Catherine Deneuve, Julia Roberts.”
– Tre uomini seducenti.
“Richard Gere, Sean Connery, Al Pacino.”
– Dimmi della tua vita sentimentale.
“Ho avuto poche esperienze, prima di mio marito. Forse anche per l’educazione
rigida. Ma non solo. Ho sempre pensato che dovevo darmi a chi mi meritasse, non mi piaceva l’idea di spacciar via il mio corpo così, senza un profondo legame. Non posso dare il corpo senza consegnare anche la mia anima.”
– Curiosità, capricci?
“No. Molte ragazze che fanno il mio lavoro hanno bisogno di sentire figure
maschili protettive accanto a loro. Io, no. Ho imparato a star bene con me stessa. Aspettavo il principe azzurro.”
– E l’hai trovato?
“Sì. Fabrizio è l’uomo a cui dare corpo e anima, senza fuggire dai sentimenti.”
-Sei molto esplicita.
“Se amo, voglio che tutto il mondo lo sappia, vorrei gridarlo a tutti, manifesto i
miei sentimenti fino in fondo.”
-Un colpo di fulmine, con Fabrizio?
“Sì e no. Ci siamo conosciuti tre anni fa a Los Angeles, in aereo. Ci siamo guardati e ci siamo piaciuti. Piaciuti tanto e subito. Ma non è successo niente. Neanche una parola. Nessuno dei due ha preso l’iniziativa. Però io sentivo, sapevo che lo avrei incontrato di nuovo. E così è stato. Dopo due anni ci siamo rivisti, in Sardegna. Tutti e due ci ricordavamo di quegli sguardi in aereo… e ancora, però, non è successo nulla. Poi a Milano ci siamo incontrati ancora per caso, in un bar, e finalmente è esploso tutto… Dopo due settimane abbiamo deciso di sposarci. Il mio principe azzurro era arrivato.”
– Com’è, Fabrizio?
“Tenero. Sicuro. Deciso. Molto uomo.”
– E’ una guida, per te?
“Sì. A volte ho la sensazione che prima di lui dormissi… Poi è arrivato lui e mi
sono svegliata, come in una favola. Lui mi ha svegliato e con lui succede tutto.”
-E cosa prevale in questo tutto? Il cuore o il sesso?
“C’è tutto: tutto! Siamo due grandi amanti, senza tregua. Ma lui è il mio amico, il compagno di vita, il padre, il fratello. Tutto quello che un uomo può essere per una donna, lui è per me.”
– Ogni uomo vorrebbe avere una donna che parlasse pubblicamente di lui,
come tu parli di Fabrizio Corona.
“Capisco. Fabrizio ce l’ha. E’ fortunato, no?”
– E non litigate mai?
“Certamente. Come ogni coppia.”
-Gelosie?
“Gelosi tutti e due. Ma mai ossessivi.”
– Si sa che un dolore, nella tua vita, è stata l’interruzione della gravidanza.
“ Sì. E? così. Aspettavo due gemelli. Ma non voglio guardare indietro. Sono
cattolica, penso che ci sia una ragione superiore in ogni cosa. Debbo sopportare le disgrazie. La religione è un riferimento importante. E la vita è breve. Bisogna andare avanti, sempre.”
– Altri dolori?
“La guerra nel mio Paese. L’ho vissuta come una cosa irragionevole e confusa.
Anche se a Zagabria eravamo distanti, la guerra si sentiva meno. Ma perché combattere? Perché ammazzarsi?”
– Torniamo al tuo lavoro. Hai sicurezza in te stessa?
“Vivo un periodo felice. Ma ho anche paura di sbagliare.”
– Hai avuto proposte indecenti, nel tuo lavoro? Ricatti? Violenze psicologiche?
“Mai. Succede che puoi leggere lo sguardo di qualcuno, affamato di belle
ragazze… Ma sono stata fortunata. Non mi è mai successo nulla di sgradevole. Forse ho un modo di fare, che tiene le distanze…”
– Mai pagato nessun prezzo?
“Mai.”
– E se te lo chiedessero?”
“ Non accetterei. Mai.”
– Com’è andata, con Panariello?
“Ottimo rapporto. Un personaggio straordinario.”
– Ma non ti ha richiamato, per il suo secondo show.
“Giusto così. Meglio, per lui, un volto nuovo. E per me altre esperienze.”
– Che rapporto hai con il tuo corpo? Perché hai rifatto la bocca?
“Avevo 17 anni ed ero probabilmente un po’ scema. Ho fatto una stupidaggine.
Poi ho voluto tornare com’ero.”
– E non senti la necessità di qualche ritocchino?
“Ma che dici? No.”
– Pensi di conoscerti bene?
“Sì. Ma c’è sempre qualcosa da scoprire, di nuovo.”
– E hai paura di scoprire in te qualcosa che non conosci?
“A volte sì.”
– Costruisci la donna ideale, nello spettacolo. La bellezza di…
“Cateherine Deneuve.”
– Simpatia.
“Julia Roberts.”
– Stile.
“Gwyneth Paltrow.”
-Sensualità.
“Brigitte Bardot.”
– Eleganza.
“Audrey Hepburne.”
– E lui, come dovrebbe essere? La bellezza di…
“Al Pacino.”
– Sensualità.
“Richard Gere.”
– Stile.
“Sean Connery.”
-Eleganza.
“Cary Grant.”
– Simpatia.
“Roberto Benigni.”
– Senti: tu sei una bomba sexy e questa mi sembra un’intervista un po’
perfettina. Ti proclami così innamorata, con tutti i puntini sulle i…
“E tu fammi le domande che vuoi!”
– Ok. Qual è il tuo punto debole, nel far l’amore?
“Il punto erotico, vuoi dire?”
– Sì.
“Il seno.”
– E hai scoperto il punto debole di Fabrizio?
“Certo. Le cosce sono il suo punto debole.”
– E com’è il modo di far l’amore di una sexy symbol? I preliminari sono
importanti? O si va subito al dunque?
“I preliminari sono fondamentali. Ma non sempre.”
– Il luogo migliore?
“Tradizionale: un buon letto comodo. Ma mi è capitato di farlo anche in
ascensore.”
– Dopo averlo bloccato? O in movimento?
“Dopo averlo bloccato, ovvio. Ma non scrivere che è successo nel mio palazzo.
Altri luoghi scomodi, improvvisati? In garage.”
– Parli, durante l’amore?
“Sì. Con dolcezza.”
– Non gridi mai?
“ Mi trattengo. Ma qualche volta succede.”
– Il momento migliore, nella giornata?
“Ogni ora è buona. Anche durante la cena, il pranzo. Sempre.”
– E quante volte lo fai, con Fabrizio, ogni giorno?
“Il nostro record? Anche cinque, sei volte. Un giorno anche sette volte.”
– Esagerata!
“Ma se ti ho detto che sono tanto innamorata. Allora proprio non vuoi capire.”
Aprile 2002