1.Buyer
Stipendio: 40-60mila euro
Trasferte in tutta Europa, sovaldi stipendi dai 40 ai 60mila euro, discount lavoro dinamico: meglio lasciar perdere. Strano ma vero, le aziende fanno sempre più fatica a rintracciare candidati adatti per il ruolo di “buyer”, lo speta degli acquisti che si occupa di approvvigionamenti e rapporti con fornitori. Sua, ad esempio, la responsabilità sui processi di acquisto e controllo del budget aziendale. La sola Technical Haunters ha gestito negli ultimi mesi 12 ricerche di candidati per i settori di elettrodomestici, manifattura e oil&gas. «Sono profili peculiari e poco diffusi – spiega Matteo Columbo, senior manager di Technical Haunters -. Nel caso del buyer, ad esempio, è difficile trovare in una sola persona competenze tecniche, doti relazionali e spiccata conoscenza delle lingue». Cioè, rispettivamente, le tre skills richieste a un aspirante buyer: laurea in economia o ingegneria (competenze), capacità di trattativa economica (relazione), buona conoscenza di almeno due o tre lingue straniere. L’inglese, come sempre, è il minimo: il resto si gioca sulle aree di interesse dell’azienda, dalla Francia al “far east” di Cina e Giappone.
2.Proposal
Stipendio: 35-55mila euro
Prima di un contratto, serve un’offerta. E per un’offerta, serve un professionista che la rediga senza sbavature. È il ruolo del proposal, specializzato nella predisposizione dell’offerta contrattuale per le grosse aziende di impronta tecnica-industriale. Vendendo su commessa, le società del settore hanno un bisogno costante di professionisti esperti nella stesura di un preventivo. Eppure, più cresce l’offerta e più si allarga il vuoto di candidati: i professionisti già sul mercato mantengono i rapporti con le vecchie aziende, i laureati under 30 conoscono a fatica la figura e disperdono curricula altrove. «Quella del proposal è una figura maggiormente trasversale: il volume di richieste è elevato, riguarda tutti i settori industriali, dalle apparecchiature meccaniche all’impiantistica alimentare» spiega Columbo. Lo stipendio? Dai 35mila ai 55mila euro, a seconda degli scatti di carriera garantiti dalla professione. Tra i requisiti minimi spiccano inglese e disponibilità a viaggiare, basi di partenza per sviluppi interni nell’area commerciale. «Il proposal comprende anche profili professionali più junior rispetto ai precedenti. E può rappresentare un punto di ingresso per intraprendere una carriera di stampo commerciale».
3.Ingegneri di processo
Stipendio: 35-70mila euro
Alta specializzazione, scarsa disponibilità. Gli “ingegneri di processo” si occupano del processo produttivo di un impianto industriale, dall’oil&gas alla farmaceutica. L’inquadramento varia a seconda degli anni trascorsi in azienda e del grado di complessità del servizio. Le retribuzioni oscilano da “minimi” di 35mila euro l’anno a picchi di 70mila quando si scalano posizioni dirigenziali. Ma il problema, appunto, è trovare candidati. I profili più adatti? Laureati in ingegneria meccanica o chimica con conoscenza professionale dell’inglese, senza escludere colleghi di corso che hanno affinato skills idonee al lavoro proposto.
Se nel caso di buyer e proposal la difficoltà sta nel mix di competenze, gli ingegneri di processo sono tanto più introvabili quanto rare sono le skills cercate dall’aziende. «L’ingegnere di processo deve possedere una competenze tecnica molto specifica e molto elevata – sottolinea Columbo -. E in un’azienda, solo poche persone possono rispondere a questi requisiti».