Fiat Chrysler Automobiles e Guangzhou Automobile hanno annunciato un rafforzamento della propria collaborazione che include la produzione in loco di un modello Chrysler e la costituzione di un’entità commerciale comune che si occuperà dell’espansione della rete.
In pratica, il modello Chrysler che verrà realizzato in loco andrà ad aggiungersi a quelli del marchio Fiat già presenti. Il gruppo ha anche previsto di produrre a livello locale tre nuovi modelli Jeep entro la fine del 2016 con l’obiettivo di arrivare, anche attraverso importazioni, a un portafoglio completo di suv.
Quest’espansione commerciale punta a raddoppiare le reti di Gac e Fca entro il 2018, operazione per la quale sarà necessario il supporto di nuovi investitori. “Gac approfitterà di questa opportunità per collaborare con i principali marchi di Europa e Stati Uniti al fine di avanzare nel processo di globalizzazione”, ha sottolineato il presidente di Gac, Zhang Fangyou.
Resta confermato l’obiettivo di produzione in Cina a 760.000 veicoli entro il 2018. Tuttavia a Piazza Affari, il titolo Fca, che ieri è sceso del 3,89%, perde un altro -1,49% a 9,61 euro. Ieri a mercato chiuso Moody’s ha fatto sapere che il bond convertendo sino a un massimo di 2,5 miliardi di dollari annunciato a fine ottobre non ha alcun impatto sui rating e l’outlook stabile assegnati al gruppo automobilistico.
Moody’s ha infatti spiegato che il bond in questione presenta caratteristiche di debito tali da essere trattato al 100% come un debito, in linea alla metodologie di calcolo dell’agenza di rating, la quale ha previsto che il rapporto debito lordo/ebitda adjusted di Fca aumenterà leggermente ma non creerà una pressione al ribasso sui rating, considerando le dimensioni abbastanza modeste dello strumento proposto in relazione al debito complessivo della società. Inoltre il bond fornirà a Fca “una fonte permanente di finanziamento con la conversione obbligatoria in azioni nel 2016”.
di Francesca Gerosa
Milano Finanza