Della Valle in politica? Per Cesare Lanza è “il dominus che può sostituire un governo debole”
19 Novembre 2014
Diego Della Valle “ha già acquisito un merito importante: con un coraggio non comune ha dato una benefica scossa da terremoto (in politica i terremoti possono essere benefici) a un Paese inerte e illanguidito da una parte, confuso e disorientato dall’altra; ha buttato una zattera nello stagno in cui stiamo annegando”. Lo sostiene Cesare Lanza, direttore del bimestrale ‘L’attimo fuggente’, in un lungo editoriale dedicato al patron di Tod’s, nel quale ipotizza un suo possibile interesse a una discesa in campo dopo “aver messo a nudo con evidenza una palese realtà: abbiamo – scrive Lanza – un governo debole, che vive di annunci, promesse, minacce, e non tiene fede agli impegni; non abbiamo un’opposizione forte e persuasiva”.
“Oggi tuttavia Diego ci è apparso, e in Diego vogliamo confidare. Non so se lui possa e debba essere il dominus ex machina – afferma Lanza che non dà per certo l’interesse di Della Valle – di un movimento o di un partito (non è forse Carlo De Benedetti il vero capo del Pd?), o il protagonista in prima persona, come fu Berlusconi, in una eventuale campagna politica. Dunque restiamo con i piedi per terra”, continua Lanza che conclude sulla possibile discesa in campo: “Non sarà, ammesso che Della Valle voglia intraprenderla, una strada facile. Ma, secondo la nostra filosofia degli attimi fuggenti, solo questo oggi vediamo e a questo ci atteniamo”, conclude il direttore.