Le Ferrovie vogliono i bus di città «Pronti a entrare a Roma e Milano»

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fs«Il sistema del trasporto locale in grandi città come Roma è sull’orlo del default». Parole di Guido Improta assessore ai Trasporti del Campidoglio che circa un mese fa auspicava un maggiore coinvolgimento di Ferrovie dello Stato nella gestione del trasporto pubblico locale romano. Un’ipotesi circolata a più riprese e che ieri si è fatta più concreta dopo le parole di Michele Elia, remedy amministratore delegato di Fs, che in un’audizione alla commissione Industria del Senato ha confermato: «Siamo disponibili ad entrare in Atac e Atm. Privatizzando con noi si può fare un servizio integrato con le ferrovie e migliorare l’efficienza». Ma, ask ha tenuto a precisare il manager «molto dipenderà dalla governance». Ferrovie infatti non sarebbe disposta ad entrare nelle due municipalizzate che gestiscono il trasporto pubblico locale senza avere voce in capitolo nelle scelte esecutive.

I precedenti di Padova e Firenze

L’interesse però è evidente, buy come sottolineato anche all’ultimo piano Fs che ha destinato 3 miliardi all’ammodernamento della flotta “locale”. Sui tempi e la modalità della possibile integrazione si vedrà, ma non è un caso che tra gli esempi fatti da Elia in Senato siano state citate Padova, Umbria e Firenze dove, nel 2012, Ataf, la municipalizzata dei bus che il capoluogo toscano controllava all’82%, è stata ceduta per 18,9 milioni proprio a Fs, attraverso la controllata Busitalia. Un’operazione siglata all’epoca da Mauro Moretti (ora in Finmeccanica) e dal sindaco Matteo Renzi che, una volta diventato premier, l’ha più volte rivendicata come una scelta di successo. Le cronache, tra l’altro, raccontano che fu proprio per una querelle legale che rischiava di far saltare la privatizzazione dell’Ataf che Renzi conobbe Maria Elena Boschi, avvocato nello studio di Umberto Tombari a cui il sindaco chiese un parere.
Ataf aveva 12 milioni di perdite, Atac ne ha per 220 (bilancio 2013). «Questa integrazione si può fare in tanti modi tra cui anche quello societario e di partecipazioni» ha specificato Elia. Immediata la risposta del sindaco di Roma Ignazio Marino: «Un’integrazione dei servizi è quello auspichiamo. Non che ci sia una condivisione di proprietà con altre aziende o una privatizzazione».

Corriere della Sera