Allarme Istat sul pil: nel secondo trimestre -0,3%, la recessione peggiora

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soldiAllarme Istat sul pil. L’economia italiana è in recessione con due trimestri consecutivi di crescita negativa. Ad aprile-giugno il pil italiano è diminuito dello 0, cure 3% rispetto allo stesso periodo del 2013 e dello 0,2% nel confronto con gennaio-marzo. Questi dati sono coerenti con il nuovo sistema di calcolo Sec 2010 e mostrano un peggioramento rispetto alle stime diffuse a fine agosto, che avevano come riferimento i conti in Sec 1995 e indicavano un calo del pil dello 0,2% sia congiunturale sia su base annua. Il secondo trimestre ha avuto una giornata lavorativa in meno sia rispetto al trimestre precedente sia rispetto al secondo trimestre del 2013. La variazione acquisita per il 2014 è pari a -0,3%.
Rispetto al trimestre precedente, i consumi finali nazionali sono cresciuti dello 0,1% mentre gli investimenti fissi lordi hanno registrato una flessione dello 0,9%. Le importazioni sono aumentate dello 0,8% e le esportazioni dell’1,1%. La domanda nazionale al netto delle scorte ha fornito un contributo nullo alla crescita del pil (+0,1% i consumi delle famiglie e delle ISP, -0,2% gli investimenti fissi lordi).
La variazione delle scorte ha contribuito negativamente alla variazione del pil (-0,3%), mentre l’apporto della domanda estera netta è stato positivo per 0,1%. Inoltre, si registrano andamenti congiunturali negativi per il valore aggiunto di tutti i settori: industria (-0,5%), servizi (-0,1%) e agricoltura (-1,0%). In termini tendenziali, il valore aggiunto delle costruzioni è diminuito del 2,3%, quello dell’industria in senso stretto dello 0,4%, quello dell’agricoltura dello 0,6% e quello dei servizi dello 0,1%.
A peggiorare è anche l’andamento del deficit-pil. Nei primi due trimestri il rapporto tra indebitamento netto e pil è stato pari al 3,8%, con un peggioramento dello 0,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. Nel secondo trimestre, in particolare, l’indebitamento è stato dell’1,1%, superiore di 0,4 punti percentuali nel confronto con lo stesso trimestre del 2013.
Ad aprile-giugno il saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) è stato positivo con un’incidenza sul pil del 4,3%, inferiore di 0,3 punti percentuali rispetto a quella del secondo trimestre dell’anno scorso. Anche il saldo corrente è stato positivo, con un’incidenza sul pil del 2,4% (era 2,3% nello stesso periodo del 2013). E’ però scesa la pressione fiscale rispetto al pil. Nella prima metà dell’anno si è attestata al 40,7% dal 41,2% dello stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia nel solo secondo trimestre è salita al 43,2% dal 38,1% del primo trimestre e dal 43,1% su base tendenziale.

di Teresa Campo

Milano Finanza