Gli stipendi dei dipendenti pubblici sono fermi dal 2010 e il ministro Madia ha detto che anche l’anno prossimo non ci saranno aumenti. Secondo la Cgil, recipe fino al 2014, buy i mancati adeguamenti valgono 4.200 euro
La spesa per i dipendenti pubblici è calata di 7, 8 miliardi di euro in 3 anni, tra il 2010 e il 2013. E’ quanto emerge dalle tavole pubblicate dall’Istat e aggiornate secondo le nuove regole del sistema dei conti nazionali. Il calo è pari al 4,5%. In valori correnti le uscite per i redditi da lavoro dipendente sono scese da 172,548 a 164,747 miliardi.
I nuovi dati dell’Istituto si statistica non fanno quindi che confermare la riduzione della spesa per il pubblico impiego, che risente del blocco del turnover e, soprattutto, del blocco della contrattazione, partito proprio nel 2010. Solo nell’ultimo anno la contrazione è stata pari a 1 miliardo 415 milioni di euro. Guardando nel dettaglio alle retribuzioni lorde, al netto dei contributi a carico della Pa, le uscite sono diminuite di 6 miliardi 751 milioni di euro, sempre nel confronto tra il 2010 e il 2013 (-5,5%). E a inizio settembre il ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, ha ribadito che anche nel 2015 non ci sarà alcun aumento: “In questo momento di crisi – aveva detto – le risorse per sbloccare i contratti a tutti non ci sono. Prima di tutto il governo guarda a chi ha più bisogno, quindi “confermiamo gli 80 euro, che vanno anche ai lavoratori pubblici”.
Secondo uno studio della Cgil, i dipendenti pubblici perderanno in media, a causa del blocco dei contratti, se esteso fino al 2015, 4.800 euro, 600 dei quali nel prossimo anno. Fino al 2014 i mancati aumenti valgono i 4.200 euro. Da quando è entrato in vigore, il congelamento ha portato oltre 11 miliardi di risparmi alle casse pubbliche, ricavati a fronte di un impoverimento di fatto dei 3,3 milioni di dipendenti della Pa che hanno visto – in media – ridursi il valore del salario reale di quasi 15 punti percentuali. La mossa successiva del governo Letta, che ha anche esteso il blocco del turn-over fino alla fine del 2018, ha garantito altri 5 miliardi di risparmi.
La Repubblica